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Pedofilia, arcivescovo arrestato in Vaticano con l’ok del Papa

L’ex arcivescovo Josef Wesolowski è stato arrestato oggi in Vaticano, lo ha rivelato il Tg di La7.
A cura di Antonio Palma
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L'ex arcivescovo e nunzio apostolico Josef Wesolowski, sotto inchiesta per pedofilia, è stato arrestato oggi in Vaticano su autorizzazione dello stesso Papa Francesco. Lo rivela questa sera il Tg de La7 spiegando che l'arresto sarebbe stato realizzato secondo le indicazioni del Pontefice. Sempre secondo quanto racconta il Tg di La7, Josef Wesolowski sarebbe stato arrestato questo pomeriggio a città del Vaticano intorno alle 17 dagli agenti della gendarmeria della Santa Sede. L'ordine di arresto sarebbe partito del promotore di giustizia vaticano responsabile dell'accusa nei confronti dell'arcivescovo. Per la stessa vicenda Jozef Wesolowski era già stato condannato dal Vaticano allo stato laicale perché ritenuto colpevole di abusi nei confronti di minori quando era nunzio della Repubblica Dominicana tra il 2008 e il 2013. Un primo passo a cui doveva far seguito il procedimento penale presso gli organi giudiziari vaticani. Contro quella sentenza della giurisdizione canonica il 66enne aveva fatto appello ed era in attesa della decisione. Da allora viveva in un convento a Roma.

Josef Wesolowski arrestato dai gendarmi del Vaticano

Precedentemente la Segreteria di stato vaticana, circa un anno fa e sempre su sollecitazione di Papa Francesco, aveva rimosso Jozef Wesolowski dalla nunziatura di Santo Domingo, richiamandolo a Roma. L'arcivescovo polacco era stato richiamato dopo che l’arcivescovo di Santo Domingo, il cardinale Nicolas Lopez Rodriguez, si era rivolto direttamente al Pontefice riferendogli delle accuse di pedofilia mosse contro Wesolowski. Nel 2013 infatti alcune inchieste giornalistiche di una tv locale avevano accusato l'allora nunzio della Repubblica Dominicana di pagare per far sesso con minori e di frequentare assiduamente una zona di Santo Domingo nota per la prostituzione minorile. Sembra che anche un diacono e suo ex collaboratore abbia raccontato di avergli procurato giovani per rapporti sessuali secondo le sue richieste. Per questo l’arcivescovo era finito indagato a Santo Domingo, ma anche in Polonia prima che il Vaticano aprisse la sua inchiesta.

Iniziativa conseguente alla volontà espressa del Papa

La conferma dell'arresto di Jozef Wesolowski è arrivata anche dal portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi. "L'iniziativa assunta dagli organi giudiziari dello Stato è conseguente alla volontà espressa del Papa, affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede" ha spiegato padre lombardi, sottolineando che Wesolowski è agli arresti domiciliari per motivi di salute. "La gravità del reato contestato all'ex nunzio ha indotto l’ufficio inquirente a disporre un provvedimento restrittivo che alla luce della situazione sanitaria dell’imputato consiste nei domiciliari" ha infatti sottolineato il portavoce del Vaticano

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