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Parigi, scontri e proteste contro il Jobs Act alla francese: decine di fermi

In strada lavoratori, studenti e sindacati per combattere la riforma del lavoro presentata dal Governo che vorrebbe allungare la settimana lavorativa, rendere i licenziamenti più facili e pagare meno gli straiordinari.
A cura di Giorgio Scura
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Una giornata d'inferno oggi in Francia. Monumenti chiusi, scuole in subbuglio, mezzi pubblici a singhiozzo che hanno creato code per 650 km in tutta la rete autostradale. La causa è la manifestazione di protesta contro la riforma del lavoro, il Jobs Act francese. Una legge che ha scontentato lavoratori, studenti e sindacati che oggi sono scesi in piazza nelle periferie e hanno sfilato verso il centro città. Non sono mancati gli scontri con le forze dell'ordine che hanno effettuato decine di fermi. 

Il presidente della Repubblica Francois Hollande, in caduta libera nei sondaggi a un anno dalle elezioni, assieme al suo primo ministro Manuel Valls, sta cercando di far passare questa riforma che mira a ritoccare il totem delle 35 ore e i licenziamenti per motivi economici. E il Paese si è diviso. Una prima retromarcia del governo non è bastata ai sindacati: la riforma vuole alzare a 46 ore il lavoro settimanale medio e pagare solo il 10% in più le ore di straordinario, dai lavoratori è arrivato un coro di no. In questo scenario sono nate le proteste e gli scontri di oggi.

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