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Ophelia, l’uragano che punta all’Europa e fa paura: si temono danni e vittime

La tempesta tropicale, diventata uragano di categoria 1, punta al Vecchio continente e in particolare alle coste iberiche, britanniche e irlandesi.
A cura di Antonio Palma
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Quello che da alcune settimane gli esperti meteo temevano si sta verificando: la tempesta Ophelia, che nelle scorse ore si è trasformata in uragano di categoria uno, si sta dirigendo esattamente verso le coste dell'Europa occidentale e ora fa paura. A lanciare per primo l'allarme è stato il Centro Nazionale Uragani di Miami, in Usa, spiegando che si tratta della decima tempesta consecutiva della stagione che raggiunge la forza dell'uragano nell'Oceano Atlantico quest'anno. Un vero e proprio record, imbattuto dal 1893 secondo Phil Klotzback, esperto di tempeste della Colorado State University, e che già si è rivelato disastroso per le coste statunitensi e le isole caraibiche colpite da questi enormi fenomeni atmosferici.

Ora però la numerosa presenza di uragani nell'Atlantico rischia di portare conseguenze serie e drammatiche anche nel Vecchio Continente, di solito fuori dalle rotte abituali delle tempeste. In particolare, secondo gli ultimi rilievi sulle traiettorie del fenomeno,  l'Uragano Ophelia potrebbe colpire nel fine settimana le coste di Portogallo, Spagna, Gran Bretagna e soprattutto Irlanda. Al momento la tempesta si trova al centro dell’Atlantico, a circa 1.200 km a sud-ovest delle Azzorre, e si muove per ora con una velocità modesta pari a circa 6 km orari, ma per gli esperti è destinata a velocizzarsi arrivando a colpire proprio l’arcipelago portoghese.

Ci sono pericoli di danni a persone o cose in tutte le terre emerse toccate dall'uragano, hanno avvisato dal National Hurricane Center e anche la climatologa Marina Baldi dell'Ibimet-Cnr, assicura che "se l'intensità' e la direzione dell'uragano saranno confermate" ci sarà pericolo sia per la popolazione che per gli edifici. Nonostante la velocità di spostamento ridotta, infatti, l'Uragano Ophelia porta con sé venti molto sostenuti  che raggiungevano i 140 km/h. I pericoli maggiori, oltre al vento forte, sono precipitazioni intense e onde anomale che in Paesi abbastanza bassi rispetto al livello del mare potrebbero provocare danni sia alle cose che alle persone.

Non è la prima volta che un uragano investe, sia pure marginalmente, il Vecchio Continente. "I casi più recenti  sono quelli dell'uragano Bertha, che nel 2014 provoco' danni in Irlanda, Inghilterra e nel Nord della Francia, mentre nel 2011 fu la volta di un'altra Ophelia che colpi' l'Europa Occidentale" ha ricordato la climatologa dell'Ibimet-Cnr, aggiungendo: "Nel 2006 poi ci fu Gordon, che sfiorò le coste dell'Inghilterra. Ricordiamo poi diversi casi sulle coste della Francia negli anni '80. In Scozia nel '66 infine ci furono delle tempeste tropicali". Secondo il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, l'uragano influenzerà indirettamente anche il tempo in Italia visto che richiamerà venti molto caldi dal Nord Africa sull'Europa, portando tempo stabile e soleggiato con temperature in gran parte sopra la media del periodo.

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