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Omicidio Carini, è svolta: fermato l’ex marito della vittima, troppe incongruenze nel racconto

Secondo gli inquirenti il racconto dell’uomo non regge. La scena del delitto in negozio non corrisponderebbe a quanto descritto dal 41enne e dal figlio 14enne. Ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza nei confronti del maggiore. L’uomo è stato arrestato e condotto in carcere con un provvedimento di fermo come indiziato di reato.
A cura di Antonio Palma
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A tre giorni dall'omicidio della 36enne Anna Maria Scavo nel suo negozio di Carini, nel Palermitano, c'è una prima svolta nelle indagini dei carabinieri. Nelle scorse ore infatti gli inquirenti hanno posto in stato di fermo come indiziato di reato l'ex marito della donna, il 41enne Marco Ricci, l'uomo che per sua stessa ammissione ha sferrato i due fendenti mortali alla gola con un taglierino. L'uomo era già stato iscritto nel registro degli indagati dopo il fatto ma era rimasto a piede libero, sia perché ricoverato in ospedale con ferite da taglio che a suo dire erano state causate dalla stessa donna, sia perché continuava a sostenere che era stata lei ad aggredirlo per prima dopo che lui era andato in soccorso del figlio 14enne. Nonostante la sua versione sia stata confermata anche dal minore, anche lui ricoverato con ferite da arma da taglio, il procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e il pm Giulia Beux hanno deciso di fermare l'uomo ritenendo il suo racconto lacunoso e con troppe incongruenze.

I fatti risalgono a sabato scorso, quando all'interno del negozio di calzature dove la donna lavorava si è assistito a una violenta colluttazione culminata con la morte della 36enne. L'uomo e il figlio hanno raccontato che erano lì perché il minore voleva parlare con la madre con cui non avevano più contatti da qualche tempo dopo la separazione della coppia ma la 36enne avrebbe aggredito l'adolescente a colpi di tagliabalsa. A questo punto sarebbe intervenuto il padre  che avrebbe strappato il taglierino dalle mani della donna colpendola. Il 41ene ha ammesso il delitto sostenendo di non volerla uccidere.

Dopo gli accertamenti del caso, però, gli inquirenti hanno ravvisato diverse contraddizioni nel racconto, specie dopo un sopralluogo nel negozio dove si è consumato il delitto da parte dei Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Palermo. La scena non corrisponderebbe a quanto raccontato dal 41enne dal figlio e anzi ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Ricci. Per questo i pm hanno fatto scattare il provvedimento restrittivo che ora sarà soggetto alla convalida del Giudice per le Indagini Preliminari

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