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Ok del Parlamento al Def, Scotto: “Il suicidio è di chi lo vota non di chi lo contrasta”

Arturo Scotto (Mdp) in un’intervista a Fanpage.it, spiega le ragioni per cui per il suo partito non è possibile votare la nota di aggiornamento al Def: tra le motivazioni cita il continuo definanziamento alla spesa sanitaria contenuta nel documento e l’assenza di un intervento sulle pensioni. Il Def passa sia al Senato che alla Camera.
A cura di Annalisa Cangemi
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Perché Mdp non vota la relazione al Def? Abbiamo chiesto ad Arturo Scotto (Mdp) se non si tratti di un atto irresponsabile, dal momento che per il Def occorre un voto di maggioranza assoluta. Ma sostanzialmente per Mdp nel Def mancano gli elementi fondamentali, sarebbe inadeguato. La nota di aggiornamento del documento di economia e finanza è passata al Senato con 164 sì, 108 no e un astenuto. "Un voto all'insegna di responsabilità e stabilità", ha twittato il premier Gentiloni. L'Aula del Senato ha dato il via libera allo scostamento di bilancio, richiesto dal Governo con la nota di aggiornamento al Def, che fissa l'aggiustamento strutturale per il 2018 allo 0,3%. La prima approvazione richiedeva la maggioranza assoluta, i sì sono stati 181 e 107 i contrari. Nel tardo pomeriggio è arrivato poi anche il via libera della Camera, con 358 sì e 133 voti contrari.  L'aula di Montecitorio ha anche approvato la risoluzione di maggioranza sulla Nota di Aggiornamento al Def con 318 voti favorevoli.

"Non possiamo votare un Def che non dice nulla sul lavoro, sulla sanità e non si occupa delle  pensioni. Siamo davanti a un de-finanziamento ai danni della spesa sanitaria nazionale. La proiezione nei prossimi tre anni prevede un mezzo punto di Pil in meno sulla spesa sanitaria. Siamo di fronte ai incentivi che vengono ulteriormente dati alle imprese sotto forma di sgravi senza nessun vincolo anti-licenziamento. Non viene presa in considerazione l'idea di bloccare l'innalzamento dell'età pensionabile, a fronte di un'aspettativa di vita che diminuisce. E contemporaneamente si va verso una riduzione drastica degli investimenti nel Mezzogiorno. Noi non possiamo votare una nota di aggiornamento che non prevede le cose che realmente interessano alla gente. Il nostro vincolo non è con questo Governo, ma è con un popolo che soffre".

Gentiloni ha però invitato tutti a una maggiore collaborazione, per non disperdere i risultati raggiunti. "Lo stallo si verifica nel momento in cui la politica non fa il suo mestiere" – replica Scotto – nei confronti di diseguaglianze che si allargano e non prende provvedimenti per il lavoro, che oggi diventa sempre più precario". 

Tabacci ha detto stamattina in un'intervista a Radio 1 che questa presa di posizione di Mdp è uno strascico della scissione nel Pd. Ha parlato di vero e proprio suicidio per il centrosinistra che non riesce a rimanere unito, perché in questo modo si consegna il Paese a Berlusconi, che invece sta riuscendo nell'impresa di riunire il centrodestra: "Mdp sta diventando una piccola sinistra e questo non ci interessa", ha detto Bruno Tabacci"Francamente con capisco Tabacci – ha risposto Scotto – visto che ha sempre sostenuto che occorreva una discontinuità con le politiche del Governo Renzi, nel momento in cui c'è una nota di aggiornamento al Def in piena continuità con quel Governo, il suicidio è di chi la vota non di chi lo contrasta".  

Mdp vota per lo scostamento del bilancio, per non far scattare le clausole di salvaguardia che aumenterebbero l'iva, "Noi abbiamo a cuore gli interessi dei cittadini", ha sottolineato Scotto. E a proposito delle parole di Pisapia su D'Alema, che secondo l'ex sindaco di Milano non avrebbe voluto votare lo scostamento di bilancio, Scotto ha ribadito che la sintonia c'è:"Non so dove abbia preso questa notizia, D'Alema l'aveva già detto una settimana fa al Corriere della Sera che avrebbe votato lo scostamento, non c'è nessuna contrapposizione, basta con i personalismi". 

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