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Nella manovra Monti oltre 5 miliardi di tagli a Regioni, Province e Comuni

Nuova stangata per gli enti locali che, secondo le misure previste dalla manovra economica in preparazione dal Governo Monti, saranno sottoposti a ulteriori tagli. A subirne maggiormente sarà il trasporto locale mentre sono scongiurati altri tagli alla sanità.
A cura di Antonio Palma
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Nuova stangata per gli enti locali che secondo le misure previste dalla manovra economica in preparazione dal Governo Monti saranno sottoposti a ulteriori tagli. A subirne maggiormente sarà il trasporto locale mentre sono scongiurati altri tagli alla sanità.

Intorno alle 13.00, dopo l’incontro con i sindacati, il Presidente Monti ha avuto un colloquio anche con i rappresentanti degli enti locali. Agli amministratori di Comuni, Province e Regioni, il Presidente del consiglio ha illustrato la manovra da oltre venti miliardi che ieri aveva presentato ai leader dei partiti politici. Sembra che anche per quest’ultimo incontro i mugugni e i malcontenti siano stati tanti. La bozza di manovra del nuovo Governo, infatti, prevede tagli agli enti locali per cinque miliardi di euro, a riferirlo è stato il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda presente all’incontro di oggi. Di questi 5 miliardi di euro, più di tre saranno a carico delle Regioni, un miliardo e 400 milioni a carico dei Comuni e i restanti 500 milioni a carico delle Province.

Sicuramente questa non è stata una bella notizia per nessuno degli enti, che probabilmente si aspettavano tagli, ma non in tale misura. La delusione è arrivata soprattutto dagli amministratori del sud perché, come ha scritto il sindaco Emiliano su twitter, non è prevista “nessuna misura per il sud e nessuna modifica al patto di stabilità", come invece tanti auspicavano. Gli amministratori locali non hanno nemmeno potuto tirare un sospiro di sollievo per i 600 milioni di euro stanziati per finanziare il trasporto pubblico locale, in quanto sono meno della metà di quanto avevano richiesto Comuni, Province e Regioni, previsti dunque ulteriori tagli al trasporto pubblico locale. Anche se il Presidente della conferenza delle regioni, Vasco Errani, ha dato atto al Governo di aver accolto la richiesta delle Regioni di destinare le accise sui carburanti al trasporto pubblico locale, proprio per ridurre i tagli sui trasporti.

Sempre per le Regioni è previsto un aumento dell’Irpef, ma per chi riduce la spesa sanitaria si può anche optare per un aumento solo parziale. Mentre per quanto riguarda i Comuni il Presidente dell’Anci Graziano Del Rio ha fatto sapere che nemmeno il ritorno all’Ici e la rivalutazione catastale previste dalla manovra potranno avere effetti positivi per i comuni, in quanto dei 10-12 miliardi di entrate previsti con queste misure non ne arriverà nessuno ai Comuni.

Non sono solo i sindacati sul piede di guerra, dunque, ma anche gli amministratori locali. Già nel corso dell’incontro il sindaco di Bari tuonava contro il governo Monti "Bisognerebbe alzarsi ed andare via non sanno che cosa è un comune una provincia o una regione", mentre il Governatore della Puglia, Vendola parla di poca equità della manovra. Una delle poche cose positive riguarda la Sanità, infatti, sembra che siano stati scongiurati ulteriori tagli al servizio sanitario come invece si temeva alla vigilia, a dichiararlo sono stati tra gli altri sia il Presidente della regione Marche Spacca che quello dell’Emilia Romagna, Errani.

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