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Nella Lega resa dei conti: espulsi Rosy Mauro e Belsito, salvato Renzo Bossi

Dal consiglio federale del Carroccio espulsione per la vicepresidente del Senato, che si è rifiutata di dimettersi dall’incarico istituzionale, e per l’ex tesoriere entrambi coinvolti nello scandalo della gestione fondi della Lega. Nessun provvedimento per il figlio del Senatur dimessosi dall’incarico di consigliere regionale.
A cura di Antonio Palma
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Dal consiglio federale del Carroccio espulsione per la vicepresidente del Senato, che si è rifiutata di dimettersi dall'incarico istituzionale, e per l'ex tesoriere entrambi coinvolti nello scandalo della gestione fondi della Lega. Nessun provvedimento per il figlio del Senatur dimessosi dall'incarico di consigliere regionale.

A termine di un consiglio federale durato oltre quattro ore, la Lega all'unanimità ha deciso di espellere dal partito la vicepresidente del Senato Rosy Mauro e l'ex tesoriere Francesco Belsito coinvolti nello scandalo sulla gestione dei fondi del Carroccio usati per fini privati. Come si legge nella nota diffusa da via Bellerio nell'infuocato vertice leghista il Presidente Bossi ha chiesto nuovamente alla Mauro di dimettersi dall'incarico istituzionale in Senato, ma al rifiuto della stessa il consiglio avrebbe deciso di espellerla.

Scontata invece la decisione dell'espulsione dell'ex tesoriere Belsito, l'unico indagato al momento per appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato. Dopo la destituzione dall'incarico voluta dallo stesso Bossi tutti chiedevano il suo allontanamento dal partito. Salvo invece il figlio del Senatur, Renzo, del suo caso non si sarebbe nemmeno discusso, ufficialmente perché ha obbedito agli ordini del partito dimettendosi subito dall'incarico di consigliere regionale in Lombardia.

L'elezione del nuovo segretario della Lega avverrà durante il prossimo congresso federale, fissato dallo stesso consiglio di ieri sera per il 30 giugno e il primo luglio, ma il vero leader del Carroccio in questo momento sembra Roberto Maroni. E' chiara la vittoria della linea dell'ex Ministro che, come ha detto Rosy Mauro, ha imposto un aut aut ai vertici del partito, o l'espulsione della vicepresidente del Senato o le sue dimissioni dal triumvirato. Del resto le parole dell'ex Ministro dell'interno pronunciate questa mattina sono chiare "dopo le pulizie di primavera torniamo a fare politica".

"Il rancore è prevalso sulla verità, la mia epurazione era già scritta" ha dichiarato invece Rosy Mauro con evidente delusione subito dopo il consiglio federale dove è anche intervenuta con un discorso a sua difesa. Per la leader del sindacato padano il partito ha voluto trovare un capro espiatorio, con un'unanimità imposta dall'alto, anche se ha confermato di non sentirsi tradita da Umberto Bossi. Sulle sue dimissioni da vicepresidente del Senato però ancora nulla di certo anche se con l'espulsione dal partito che l'ha indicata la sua posizione è divenuta insostenibile.

Intanto proseguono le indagini della magistratura, che ha anche chiesto al nuovo tesoriere, Stefani, di consegnare tutta la documentazione e i bilanci del partito. Dall'inchiesta stanno venendo alla luce altri sperperi di denaro pubblico che potrebbero coinvolgere anche esponenti di vertice del partito. Un'ulteriore complicazione in vista dell'appuntamento  che dovrebbe definire la nuova dirigenza del partito, un congresso federale "storico" come lo ha definito Maroni, a dieci anni dall'ultima assemblea.

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