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Napolitano contro la Lega: “La secessione è fuori dalla storia e dalla realtà”

Duro monito del Capo dello Stato contro il ritorno al progetto di secessione della Padania avanzato dalla Lega nell’ultimo comizio. La controreplica della Lega è affidata a Reguzzoni, per il quale il Capo dello Stato deve sottomettersi alla volontà del popolo.
A cura di Antonio Palma
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Napolitano contro la secessione della Lega

La misura era colma non si può attaccare così impunemente l’unita nazionale senza nessuna replica, nessuna reazione da parte delle istituzioni pubbliche. A rispondere ai nuovi progetti secessionisti della Lega e ai pesanti attacchi contro la coesione nazionale, ci ha pensato ieri il Presidente della Repubblica che in un intervento alla mostra “La macchina dello Stato”, organizzata proprio per i 150 anni dell’Italia, si è scagliato contro le parole di Bossi.

Il Senatur lunedì scorso, infatti, dal palco della festa dei popoli padani, a Venezia, aveva incitato i leghisti ad abbandonare il resto dell’Italia, e a dare finalmente via a quel progetto di secessione della Padania che tanto entusiasma il popolo verde. Ma Bossi è da un po’ che sta ritornando a battere il ferro della secessione, lo aveva già fatto a Pontida, forse anche per via dei malumori nel partito e per dare comunque uno sfogo ai leghisti delusi dall’azione del Governo. Al grido di Padania libera e Roma ladrona è quindi ritornato il vecchio cavallo di battaglia della secessione della Padania.

L’intervento di Napolitano non è solo un atto dovuto, ma sicuramente un intervento importante considerando la diplomazia che caratterizza il Capo dello Stato. La secessione della Padania sbandierata nuovamente dalla Lega è un atto impensabile sia dal punto di vista storico sia da quello sociale, è questo in sintesi quello che pensa Napolitano delle nuove mire separatiste degli uomini in verde. Al Presidente della Repubblica probabilmente non piace che a dettare queste linee sia un partito di maggioranza che, oltretutto, ha numerosi Ministri che lo rappresentano nel Governo del Paese. Napolitano, infatti, ha richiamato all’ordine la Lega anche in rapporto a “quell'indispensabile impegno comune per far fronte alla crisi finanziaria”.

La Lega, però, sembra proprio convinta del ritorno ai vecchi slogan e alle vecchie pretese. Questa mattina, infatti, pronta la risposta di uno dei leader del Carroccio, il capogruppo della Lega alla Camera Marco Reguzzoni che, in una telefonata alla trasmissione di Maurizio Belpietro, spiega che Napolitano dovrà comunque sottostare alla volontà del popolo qualunque essa sia. “Il popolo è sempre sovrano e quindi è l'unica figura che è sempre sopra il Capo dello Stato” è il ragionamento di Reguzzoni e, quindi, in un eventuale referendum sulla secessione della Padania se vincessero i Sì Napolitano non potrebbe fare nient’altro che sottostare alla volontà dei cittadini. In fondo “il popolo ha sempre diritto di dire la sua” ha continuato Reguzzoni, chissà se però si riferiva solo al popolo padano o a tutti gli italiani.

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