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Covid 19

La lettera della fidanzata di Tanio, morto di Covid a 24 anni: “Ti amerò anche fra novant’anni”

Gaetano Cuccurullo, 24 anni, di Melito, era riuscito a contrastare con cure condotte anche fuori Campania, la malattia oncologica, ma purtroppo non il Covid. Commovente la lettera della fidanzata, Tanya, affidata ai social: “Ti ho aspettato, sono stata male, ma ti avrei aspettato anni. E quanto vorrei poterti aspettare ancora, quanto vorrei tornare indietro. Ti amo, ti amerò sempre. Anche tra 90 anni”.
A cura di Redazione Napoli
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La storia di Gaetano Cuccurullo, per gli amici conosciuto come Tanio, 24 anni, di Melito (Napoli) è una di quelle che lascia con la rabbia in corpo. Giovane e pieno di vita,tanto da combattere con tutte le sue forze contro il cancro, è stato portato via dal Covid, rientrando in quella categoria, piuttosto affollata, purtroppo, delle vittime del virus «con pregresse patologie». Tanio Cuccurullo si era sottoposto a cure oncologiche nel Nord Italia e poi, purtroppo è arrivato il Coronavirus. Per salutarlo, la sua fidanzata, Tanya, originaria di Giugliano, ha affidato ai social una lettera che inevitabilmente ha generato commozione e cordoglio e non solo tra le persone che conoscevano i due:

“Abbiamo una marea di foto insieme, ma questa è quella che al momento preferisco. Ogni volta, quel dito era sempre pronto a rovinare le foto. Sempre pronto ad ‘infastidirmi’ (nel senso buono della parola). Mi ero ripromessa di non scriverti nulla, non in una situazione del genere. Ma che figura ci farei? Qui tutti sono convinti che ti trovi in un posto migliore, che ci sei vicino e che le nostre parole in un modo o nell’altro ti arriveranno, quindi così come ho fatto in questi giorni, farò ora.

Mi aggrappo alla speranza che in questo momento sia affianco a me, e che in un modo o nell’altro potrai leggere questi stupidi testi che tutti siamo in procinto di scriverti. Non ti scriverò nulla di diverso rispetto a ciò che già sai, che spesso ti ho ripetuto, anche se a modo mio. Sono quasi 4 anni che siamo insieme, anche se siamo stati amici per qualche anno in più. Povero! Quanto ti ho fatto aspettare…

Ricordo quando prima di conquistarmi, ti assicuravi di non nuocere alla mia salute, essendo celiaca. “Tanya ma che succede se una persona ti bacia dopo aver mangiato un panino?”; “Tanya ma può succedere che ti senta male se baci qualcuno con le labbra sporche di glutine?”. Poi ci fu il bacio. Mi sei sempre stato vicino, sempre presente, sempre sostenuta e sempre difesa. Quanti litigi abbiamo avuto, quante parole ci siamo detti, quante volte eravamo talmente incazzati da non sentirci neanche. Quanti rimproveri, quante risate, quante pizze, quante uscite.

Avevamo fatto una lista, dopo le chemio saremmo dovuti andare ad Amalfi, avremmo dovuto mangiare una pizza, saremmo dovuti andare insieme al concerto dei Modà che mi regalasti, ma soprattutto… Saresti dovuto essere presente alla mia laurea, al mio Natale, al nostro anniversario, al compleanno dei tuoi, dei miei. Avresti dovuto essere parte del mio futuro, della mia vita. Purtroppo così non è stato, e purtroppo non riesco a capacitarmene. Mi hai sempre rimproverato il fatto che fossi poco paziente.

In questo mese soprattutto ho fatto la buona. Ti ho aspettato, sono stata male, ma ti avrei aspettato anni. E quanto vorrei poterti aspettare ancora, quanto vorrei tornare indietro, quanto vorrei averti conosciuto prima, quanto vorrei averti fatto vivere di più.

Sai che ho imparato a guidare, ma mi avevi promesso che mi avresti aiutata a fare le manovre. Mi avevi promesso che mi avresti aiutata col tedesco. Mi avevi promesso che ce l’avresti fatta. Che saresti stato presente alla mia laurea. Che avremmo avuto un cane. Mi avevi promesso tante cose , e io ho vissuto nell’illusione. Io spero spero spero ancora in qualche miracolo, in qualche sorta di magia.

Non posso credere che tu sia andato via, sembra tutto un sogno. Non posso credere che tu mi abbia lasciata sola. Dove sono le tue rose? Dove sta il tuo messaggio della buonanotte? Dove sei tu? Quante cose mi avevi promesso, e quante cose te ne avevo promesse io. Non mi hai dato l’opportunità di poter mantenere le mie promesse. Non mi hai dato l’opportunità di darti i miei regali di natale. Ora li guardo e penso: che fine faranno?

Chi mi coccolerà? Chi mi chiamerà? Chi mi porterà una pizza? O un cornetto? Chi si farà in due per cercare una pizzeria senza glutine? Sapevi così tanto di me, tenevi così tanto a me, e ora sono sola. Sola. Senza la persona che consideravo la mia ancora di salvezza.

Troppe cose mi ricordano te. La mia camera inonda di peluche Disney e bambole di Mulan. Perché tu, hai sempre voluto rendermi felice. Sempre appoggiato il mio lato un po’ bambinesco. Ora sono cresciuta, e la bimba non c’è più. Ciò che resta è solo un gran vuoto. Un vuoto che solo tu puoi colmare.

Mi senti ta'? Mi manchi un sacco. Aiutami ad andare avanti, che da sola, proprio non ci riesco. Ti amo , ti amerò sempre. Anche tra 90 anni. Sarai sempre e per sempre l’unico. La tua cara, paziente e cresciuta “piccolina”.

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