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Sal Da Vinci, lite sull’aliscafo a Procida: “Picchiato per aver difeso due donne aggredite verbalmente”

Sal Da Vinci racconta la sua disavventura durante le operazioni di imbarco sull’aliscafo a Procida diretto verso Napoli. “Non è stato solo per una bagaglio messo a posto…Sono stato preso a pugni in faccia perché ho difeso Fatima Trotta e la corista da un uomo che le aveva aggredite verbalmente”.
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Sal Da Vinci, raggiunto telefonicamente da Fanpage.it ci tiene subito a precisare: «Non è stata una lite per un bagaglio. Io sono intervenuto soltanto perché due donne sono state verbalmente aggredite e non l'avrei consentito nemmeno se fossero state due persone estranee». E così accetta di raccontare la sua brutta mattinata a Procida, in procinto di tornare a Napoli dopo una bella sera precedente passata a cantare.

Sal Da Vinci, ci spieghi: che è successo?

Io sono salito con la mia famiglia sull'aliscafo dopo una serata bellissima a Procida, col mio concerto "Due passi da te". Accoglienza meravigliosa dei procidani,  del resto c'è un amore reciproco per Procida. La serata era in forse causa maltempo poi il buon Dio c'ha messo la mano sua e siamo andati in scena…

Serata bella, poi la mattina il ritorno a Napoli.

Sì, l'indomani prendiamo alle 13.20 l'aliscafo Caremar al molo dell'isola.

E lì che succede? Davvero era una questione di babagli?

Allora. Eravamo, mia moglie, mio figlio mia nuora, Fatima Trotta e la  la corista Federica Celio. Siamo saliti sull'aliscafo, davanti a me c'erano Fatima e Federica. Loro si avviavano e io dietro di loro, l'equipaggio suggeriva di posizionare i bagagli nell'apposito alloggio (di solito a prua ndr.). Sui bagagli c'erano un vassoio di dolci, una bustina bianca e uno zainetto. Ripeto: quel vano è destinato ai bagagli…quando hai ste robe delicate te le tieni addosso e te le porti sulle ginocchia durante il viaggio. Insomma, Fatima Trotta ha spostato delicatamente questo cartoccio, lateralmente, senza farli né cadere né maltrattarli… e ci sono i video! L'aliscafo era pieno di gente…Lei spostava per mettere i bagagli. E all'improvviso…

Che accade a quel punto?

E che succede? Si alza questo soggetto,come una furia, rivolgendosi in modo molto molto brutto a due donne. Guarda, io sono sempre stato attento a contrastare questa violenza verbale e fisica nei confronti delle donne, non la permetto.

E che dice l'uomo?

Dice, in dialetto: ue, oh, i dolci non li devi muovere! Fatima e Federica sono rimaste lì, impietrite. Io sono intervenuto e gli ho dato del lei dicendo guardi non mi sembra il caso che lei si rivolga in modo cosi aggressivo…

Qual è stata la reazione dell'uomo?

Lui era con altri tre che non sono intervenuti. Prima sta zitto, mi guarda. Poi  vigliaccamente, fa partire un cazzotto che mi prende sulla mascella che è gonfia ora. Sono stato poi successivamente refertato a Napoli. Ma non c'è stato battibecco, io sono stato colpito così da un momento all'altro!

Mi dice che non ha reagito?

Eh no, io mi sono girato per dargliele, io sono contro la  violenza…è overo che mi chiamo Salvatore ma non sono mica Gesù Cristo…Mica me le faccio dare una volta e pure la seconda! Ma a quel punto mia moglie si è messa tra me e lui per impedirmi di colpirlo. Lui aveva intanto caricato un altro pugno e però è intervenuto mio figlio.

Ed è nata la lite.

Mio figlio e le ha date. Ora ti dico che sono contrario a quello che ha fatto mio figlio. Ma lui  ha visto il padre aggredito in maniera violenta e ingiustificata a pugni…

Dopo le botte che succede? 

Che questo tizio ci minaccia e dice: "Ti vengo a prendere dove stai, io ti conosco bene, ti sparo a te e a tutta la tua famiglia. E nel video si vede chiaramente che  mio figlio nella parte finale risponde: "Tu non ti vedi sei già morto. se un morto che cammina!". Voleva dire tu hai fatto una violenza e stai continuando a minacciare…

La vicenda si chiude così?

No. Il mio rammarico è che il comandante stava partendo con l'aliscafo facendo scendere la mia famiglia! Un publico ufficiale non si comporta  così, aspetta i carabinieri. E infatti è  arrivata la capitaneria ha fermato l'aliscafo, sono arrivati i  carabinieri e siamo andati in caserma. Siamo partiti alle 16. Abbiamo avuto solidarietà dal sindaco che io ringrazio come ringrazio tutta Procida per l'affetto. È stata una serata meravigliosa e una mattina da dimenticare.

Ora fisicamente come sta?

La mascella gonfia, un problema allo sterno, mio figlio si è ferito al labbro, mi fermerò almeno 6-10 giorni e mi dispiace perché dietro lo spettacolo c'è il lavoro di tante persone. La cosa assurda che mentre eravamo ancora sull'aliscafo a mia madre erano già arrivati i video in diretta…

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