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L'arte del pizzaiuolo napoletano patrimonio UNESCO

Sulla pizza Briatore è stato sconfitto da fatti e ironia. Ma continua ad attaccare (grazie alla tv)

Flavio Briatore sulla pizza ha perso in ogni modo: davanti all’opinione pubblica e davanti agli addetti ai lavori. Ma la tv gli regala spazio a non finire.
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Ironia partenopea per Briatore /foto CuofanoD. - Instagram
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Flavio Briatore insiste. Nel giro di una settimana ha trovato l'ironia e l'arte dei pizzaiuoli che gli hanno sbarrato la strada ad ogni tentativo di declassare la pizza realizzata a Napoli.

Tuttavia l'ex geometra cuneese, imprenditore di una catena di pizzerie di lusso, ha dalla sua la grande capacità nelle pubbliche relazioni: approda  in tv con una facilità negata ad altri imprenditori del settore. Questo perché spazia dal gossip alla battaglia contro il reddito di cittadinanza alla recente crociata anti-pizza partenopea, argomenti ghiottissimi per i programmi del pomeriggio e per i talk serali in affanno di audience in piena estate.

E così una volta è un monologo su Rete 4, un'altra è nel salotto di Rai3 condotto da Bianca Berlinguer, il boss del Billionaire ha vita facile. Con la pizza riesce a farsi pubblicità senza problemi in ogni dove. Ma siccome è stato bocciato da addetti ai lavori e dai consumatori, è evidentemente costretto ad alzare il tiro e mette in mezzo pure i santi: «Forse San Gennaro vi aiuta a pagare le tasse e l'affitto visto che vendete pizza a 4 euro?».

Ma tant'è. Tocca sopportare, entro fine estate potrebbe scocciarsi. Nel frattempo, c'è di che divertirsi: nei dibattiti del Pizza Village di recente conclusosi le battute erano tutte per la Crazy Pizza, alla Festa del Panuozzo di Gragnano mister Billionaire è stato preso in giro col tariffario ad hoc: «un panuozzo per Briatore 65 euro» (come il costo della sua pizza col prosciutto spagnolo Patanegra), sui social è tutto un fiorire di sfottò di comici, influencer, tiktoker, esperte ed esperti di cucina e perfino politici.

Se un merito ha avuto, Flavio Briatore, è stato quello di ricordare alle persone che vivono e operano all'ombra del Vesuvio che non si deve mai dar nulla per scontato. Nemmeno, incredibile a dirsi, il più plateale simbolo della napoletanità.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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