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Agguato ad Arzano, uno dei feriti è il fratello del boss: la faida tra i Monfregolo e i Cristiano

Uno dei feriti dell’agguato ad Arzano (Napoli) è il fratello di un boss del gruppo Monfregolo. La sparatoria si collocherebbe nella faida col gruppo Cristiano.
A cura di Nico Falco
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Uno è il fratello di un boss di camorra, l'altro, incensurato, è il figlio di un uomo arrestato per spaccio di stupefacenti un paio di anni fa. Si parte dal profilo delle due vittime per ricostruire l'agguato andato in scena ieri sera ad Arzano, in provincia di Napoli, e che si inquadrerebbe negli scontri tra il gruppo Monfregolo e quello degli ex alleati Cristiano-Mormile. Gli spari ieri sera, in un circolo ricreativo di via Roma, con un alto volume di fuoco: sul posto sono stati trovati 9 bossoli calibro 9×21.

I due feriti sono stati entrambi colpiti a un piede, segno che probabilmente l'intenzione dei sicari non era di uccidere ma di gambizzare. Antonio Alterio, 28 anni, è il fratello di Raffaele Alterio, detto "lo Sceriffo", considerato ai vertici del gruppo Monfregolo e attualmente detenuto: è stato arrestato lo scorso 12 febbraio per estorsione, aveva preteso il pizzo sulle slot machine da alcuni esercizi commerciali a nome del clan. Daniele Laperuta, 32 anni, è invece incensurato; il padre, Ciro, è stato arrestato nel 2019 per detenzione e spaccio di stupefacenti, quando i poliziotti hanno trovato nella sua abitazione e nel suo garage di Arzano cocaina, marijuana ed hashish. I due sono stati trasportati all'ospedale di Frattamaggiore.

Ad Arzano la faida tra i Cristiano e i Monfregolo

Le indagini sono affidate ai carabinieri. Per gli investigatori è possibile che l'agguato si collochi negli scontri tra i gruppi Mormile-Cristiano e i Monfregolo, considerati referenti per Arzano degli Amato-Pagano di Melito. I dissidi tra i due gruppi si sarebbero acuiti dopo l'arresto di Giuseppe Monfregolo: esponenti dei Mormile-Cristiano avrebbero cercato di imporsi a discapito dell'altra compagine, portando quindi alla faida che era esplosa quando Monfregolo era stato scarcerato.

In questi scontri si collocherebbe anche l'agguato del novembre scorso, quando i killer aprirono il fuoco in un bar di Arzano: ci furono 5 feriti, tra cui due innocenti. Quello che viene ritenuto il reale obiettivo dell'agguato, Salvatore Petrillo, è morto una settimana dopo in ospedale per le ferite riportate. La vittima era il nipote di Pasquale Cristiano, il boss protagonista della "passeggiata in Ferrari" tra le strade di Arzano in occasione della comunione del figlio (e successivamente arrestato).

Minacce di morte al comandante dei vigili di Arzano

Porterebbero al gruppo Monfregolo anche le indagini sulle minacce a Biagio Chiariello, comandante della Polizia Municipale di Arzano: alcuni giorni fa era stato fatto trovare un finto manifesto funebre affisso sulla parete interna dell'autoparco del Comando. Dopo quell'episodio per il Comandante è stata decisa la scorta.

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