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Minzolini chiede alla Rai il reintegro come direttore del Tg1

I legali del giornalista, assolto dal reato di peculato, chiedono che l’ex direttore del Tg1 possa tornare al suo posto. Minzolini è uscito indenne dal processo per l’uso delle carte di credito aziendali perché “il fatto non costituisce reato”.
A cura di Susanna Picone
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I legali del giornalista, assolto dal reato di peculato, chiedono che l’ex direttore del Tg1 possa tornare al suo posto. Minzolini è uscito indenne dal processo per l'uso delle carte di credito aziendali perché “il fatto non costituisce reato”.

Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1, è stato assolto lo scorso 14 febbraio dal reato di peculato nel processo per l’uso delle carte di credito della Rai. Una assoluzione giunta in quanto “il fatto non costituisce reato”, così la sentenza del Tribunale Penale di Roma. Sentenza in seguito alla quale ora Minzolini vuole ritornare al suo posto, sulla poltrona di direttore del Tg1. La richiesta di reintegro arriva da parte dei legali del giornalista, Federico Tedeschini e Nicola Petracca, che hanno inviato oggi a Viale Mazzini una lettera in cui intimano appunto il reintegro di Minzolini alla Rai. “La richiesta, così spiegano i legali del giornalista, è conseguenza automatica della applicazione del dettato della Legge 97/2001, norma che la Rai aveva utilizzato per rimuovere il Minzolini dalla posizione di direttore del Tg1” in seguito al suo rinvio a giudizio.

La lettera alla Rai per il reintegro del giornalista – Quella legge, spiega lo staff legale dell’ex direttore del Tg1, prevede che, in caso di assoluzione, i provvedimenti (trasferimento o sospensione) adottati dal datore di lavoro perdano efficacia “con diritto del dipendente al ripristino della precedente situazione lavorativa”. I legali di Augusto Minzolini hanno anche sollecitato la Corte dei Conti a vigilare sull’eventuale produzione e consolidamento di danni erariali, riservando ogni azione a tutela dell’assistito. Per quanto riguarda la questione delle spese private effettuate da Minzolini con le carte di credito aziendali il giornalista, che attualmente è anche candidato alle elezioni politiche con il Pdl, aveva detto di aver restituito quanto sottratto. Per lui il pubblico ministero Mario Dovinola aveva però chiesto una condanna a due anni.

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