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Violentano una 13enne all’uscita della metropolitana: condannato il branco

Due 19enni sono stati condannati a 8 anni di carcere. A ottobre 2020 avrebbero violentato una ragazzina di 13 anni a pochi passi dalla fermata della metropolitana. Un terzo presunto responsabile non è mai stato trovato.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Le avevano tappato la bocca per non farla gridare. In tre l'hanno violentata a pochi metri dalla fermata della metropolitana a San Paolo, a Brescia, e infine abbandonata in mezzo alla strada costringendola a chiedere un passaggio verso casa a un automobilista. È successo nella notte del 4 ottobre del 2020 e ora, dopo oltre due anni e mezzo, sono arrivate le prime condanne nei confronti di due dei tre 19enni presunti responsabili dell'abuso ai danni di una ragazzina che all'epoca aveva appena 13 anni: 8 anni di carcere.

Per loro il pm Ettore Tisato aveva chiesto 7 anni per uno e 7 anni e 4 mesi per l'altro. Il giudice dell'udienza preliminare, durante il rito abbreviato scelto dagli imputati così da ottenere lo sconto di un terzo della pena, li ha invece condannati in primo grado a 8 anni, riconoscendo l'aggravante di aver commesso la violenza dopo l'uso di sostanze alcoliche, oltre della giovanissima età della vittima.

La violenza nel sottopassaggio e la denuncia

La 13enne, nata in Bangladesh ma da anni residente a Brescia, aveva conosciuto quei tre ragazzi pakistani qualche giorno prima. Quella sera l'aveva trascorsa in compagnia loro e di un'amica in piazza Vittoria, in città. I cinque sono saliti sulla metropolitana con direzione San Paolo. L'amica della 13enne è stata la prima a separarsi dal gruppo, lasciando da sola la 13enne con i tre ragazzi, tutti ubriachi.

Scesi alla fermata, hanno portato la ragazzina in un sottopassaggio pedonale e lì avrebbero abusato di lei a turno. Poi l'avrebbero lasciata là, da sola, sotto choc. A portarla a casa sarebbe stato un automobilista di passaggio, dove ha raccontato tutto alla madre che ha deciso di sporgere immediata denuncia.

I successivi accertamenti medici svolti in ospedale hanno confermato le violenze subite dalla 13enne. La sentenza in primo grado è arrivata più di due anni più tardi, ma non per tutti. Uno dei tre presunti responsabili, infatti, non è mai stato trovato.

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