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Si tagliano e bruciano i materassi: la rivolta al Cpr in via Corelli a Milano

Proteste nel cpr di via Corelli a Milano dove alcune persone hanno dato fuoco ai materassi e altre si sarebbero uniti alla protesta con gesti di autolesionismo.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sarebbero stati appiccati incendi all’interno di alcune camere e danneggiati due padiglioni: è quanto accaduto nella notte nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di via Corelli a Milano. Intorno alle due di notte una quarantina di persone sono rimaste coinvolte in alcuni disordini esplosi nei due blocchi della struttura.

Alcuni avrebbero compiuto gesti di autolesionismo

Un uomo è stato trasportato all'ospedale Fatebenefratelli di Milano perché sarebbe rimasto lievemente intossicato. Altri sette avrebbero riportato ferite lievi, ma per loro non sarebbe stato necessario il ricovero in ospedale: sono stati infatti assistiti sul posto.

La situazione è tornata alla normalità intorno alle 4.30 del mattino. Stando a quanto riportato da "Mai più lager – No ai Cpr", alcuni hanno dato fuoco a diversi materassi mentre altri si sarebbero uniti alla protesta con disperati gesti di autolesionismo: le immagini mostrano alcuni uomini con evidenti tagli alle braccia o alla pancia.

Proteste anche al Cpr di Torino

La protesta è maturata a distanza di poche ore da quella che si è verificata al Cpr di Torino. Anche qui, sempre nella giornata di ieri domenica 5 febbraio, sono divampati alcuni incendi all'interno delle camere. E anche qui sono intervenuti gli agenti di Polizia: "La celere è entrata con i gas lacrimogeni e i manganelli per reprimere la protesta", riporta ancora la rete Mai più lager – No ai Cpr sul loro canale Instagram. Anche qui si sono registrati alcuni feriti: non sono però note le loro condizioni di salute.

La risposta della rete NoAiCpr

"Metti 72 uomini in gabbia senza che abbiano commesso alcun reato, senza cure mediche – ma con dilagante somministrazione di sedativi senza prescrizione specialistica – senza cibo e con servizi igienici in stato deprecabile, comunicazione con l'esterno ridotta all'osso, sorveglianza a vista con agenti in numero quasi di 1 a 1 con i trattenuti e deportazioni notturne durante il sonno in tenuta antisommossa udienze farsa di pochi minuti, con collegamento on line non funzionante, di giudici non togati e avvocati di ufficio senza scrupoli", commenta a Fanpage.it la rete Mai più lager – No ai Cpr.

"Aggiungi quotidiani episodi di autolesionismo per cercare di rivendicare i propri diritti, tossicodipendenze e disagio psichico non prese in carico. Questo è il Cpr di Milano: una pentola a pressione. La protesta è inevitabile quanto legittima. Contro i principi fondamentali e contro i diritti umani sono i CPR, e quello di via Corelli non fa eccezione. Ognuno si assuma le proprie responsabilità, dai gestori alla Prefettura, al sindaco che tace.

"Decine di persone sono al freddo in cortile da questa notte, la struttura ci risulta inagibile, quelle persone non possono stare lì, da oggi men che mai".

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