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Sblocco licenziamenti, Cgil Lombardia: “Alcune piccole-medie imprese potrebbero approfittarne”

In Lombardia alcune aziende, soprattutto le piccole e medie imprese, potrebbero approfittare dello sblocco dei licenziamenti che partirà da oggi, giovedì 1 luglio: “L’intesa è stata importante – spiega a Fanpage.it il segretario regionale della Cgil Lombardia Alessandro Pagano -. Bisogna però monitorare le tendenze e le decisioni delle imprese soprattutto di quelle dove non c’è una presenza sindacale”.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Alcune imprese potrebbero approfittare dello sblocco dei licenziamenti. Ci sarà infatti un processo di riorganizzazione e ristrutturazione, che è collegato alla crisi economica causata dalla pandemia, e che saranno attuati perché è cambiato il mercato": a dirlo a Fanpage.it, è il segretario regionale della Cgil Lombardia Alessandro Pagato. Da oggi infatti cade il divieto di licenziare per alcuni settori come industria e costruzioni mentre rimane per altre come quello del settore tessile.

L'intesa raggiunta tra governo e parti sociali

Nei giorni scorsi è stata raggiunta un'intesa tra il governo e le parti sociali. L'accordo prevede che le aziende, prima di procedere ai licenziamenti, debbano utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali. Inoltre tutte le aziende che hanno tavoli di crisi aperti potranno usufruire di 13 settimane di cassa integrazione gratuita: "L'intesa è stata importante. Bisogna però monitorare le tendenze e le decisioni delle imprese soprattutto di quelle dove non c'è una presenza sindacale. Lì infatti – continua Pagano – c'è qualche libertà in più. Per le aziende che hanno tavoli di crisi, l'impegno a utilizzare tre mesi di cassa integrazione ci consente di avere del tempo per concordare vie alternative".

Le aziende lombarde in cui sono aperti tavoli di crisi

E in Lombardia sono diverse le aziende in cui ci sono tensioni e crisi. C'è la Henkel che ha confermato la chiusura dello stabilimento di Lomazzo (Como) o ancora il gruppo Bayer o il colosso farmaceutico Teva a Lecco: "Nella nostra Regione ci sono situazioni di tensione, di ristrutturazione annunciata. Ci sono realtà – continua il segretario – per le quali siamo preoccupati. Per esempio nel settore farmaceutico c'è chi ha già annunciato ristrutturazioni e quindi esuberi di lavoratori e in questo caso abbiamo aperto delle vertenze". Il sindacato quindi si aspetta un processo di riorganizzazione che riguarderà molte aziende e che avrà delle ripercussioni sulla vita di tanti lavoratori lombardi. "Ci risulta anche che nelle cooperative di servizio ci siano già in essere situazioni di lavoratori che con lo sblocco rischiano il posto e – afferma Pagano – si presenterà la necessità di costruire un dialogo per avere gli ammortizzatori. L'avviso comune dell'altro ieri impegna il Governo ad avviare una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali".

Attenzione alta anche per la filiera delle costruzioni

Dello stesso avviso anche il referente degli Edili della Cgil Lombardia: "Nella filiera delle costruzioni ci sono stati casi sui quali se non ci fosse stata la proroga della cassa integrazione noi avremmo avuto dei licenziamenti. Adesso – spiega Ivan Comotti a Fanpage.it – bisognerà stare molto attenti. Esistono delle aziende che tenderanno a liberarsi dei lavoratori, soprattutto le piccole e medie dove non siamo presenti. Anche se fortunatamente le persone in difficoltà ricorrono poi in maniera consistente ai sindacati. Purtroppo esiste ancora chi pensa che si possa ripartire espellendo persone dalle aziende".

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