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Sblocco licenziamenti, intesa governo-parti sociali: prima di licenziare ricorso ad ammortizzatori

Il governo, con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato l’intesa con i sindacati e Confindustria sullo sblocco dei licenziamenti: le aziende si devono impegnare a utilizzare gli ammortizzatori sociali prima di procedere con i licenziamenti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Raggiunta l’intesa sul superamento del blocco dei licenziamenti tra il governo e le parti sociali durante la riunione a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, hanno firmato un avviso comune sottoscritto da Confindustria, Cgil, Cisl, Uil, Alleanza delle Cooperative e Confapi. Il confronto è durato quasi sette ore e l’accordo prevede che le aziende si debbano impegnare a utilizzare gli ammortizzatori sociali prima di procedere con i licenziamenti. Nel testo firmato dai sindacati si legge che “le parti sociali, alla luce della soluzione proposta dal Governo sul superamento del blocco dei licenziamenti, si impegnano a raccomandare l'utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro”.

Inoltre le parti sociali e il governoauspicano e si impegnano, sulla base di principi condivisi, ad una pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, all'avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua”. Per i sindacati l’accordo raggiunto sullo sblocco dei licenziamenti “è un segnale importante”. Per Luigi Sbarra, segretario della Cisl, quello di stasera “è un primo passo importante”. Per il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri “viene data risposta alle tante persone che avevano preoccupazioni”.

Secondo Maurizio Landini, leader della Cgil, l’intesa è “un risultato che risponde alla mobilitazione che c’è stata sabato, l'unità sindacale lo ha prodotto. In questa dichiarazione è previsto l’impegno per avviare il confronto per la riforma degli ammortizzatori e delle politiche attive”. L’intesa tra governo e parti sociali prevede 13 settimane di cassa integrazione gratuita per tutte le aziende che hanno tavoli di crisi aziendali aperti, come spiega ancora Sbarra. Verrà inoltre istituito un tavolo di monitoraggio a Palazzo Chigi sull’evoluzione della situazione occupazionale nel Paese. L’intesa dovrebbe essere tradotta in decreto in un Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi domani pomeriggio.

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