Ramy Elgaml morto dopo un inseguimento a Milano, il padre a Fanpage.it: “Voglio la verità, basta violenza”

Intervistato da Fanpage.it, Yehia Elgaml chiede “verità per Ramy”. Suo figlio è il 19enne che la notte di domenica 24 novembre è morto in un incidente stradale durante un inseguimento con i carabinieri. “Voglio giustizia per mio figlio”, afferma il padre che aggiunge: “Basta con la violenza”.
A cura di Enrico Spaccini
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Ramy Elgaml e suo padre Yehia
Ramy Elgaml e suo padre Yehia

"Ho fiducia nella giustizia italiana, ho chiesto ai ragazzi che hanno causato i disordini di questi giorni di fermare la violenza". A parlare è Yehia Elgaml, il padre di Ramy, il 19enne che domenica notte è deceduto in un incidente stradale dopo un inseguimento dei carabinieri. Per la sua morte, la Procura di Milano ha indagato per omicidio stradale il 22enne che guidava lo scooter Tmax dal quale è caduto e il militare che era al volante dell'auto. "Voglio la verità per mio figlio Ramy", ha ribadito il padre del ragazzo a Fanpage.it.

Il padre di Ramy Elgaml: "Milano gli piaceva, aveva gli amici qui"

Yehia è arrivato in Italia dopo le rivolte che hanno travolto l'Egitto nel 2011. "Ramy aveva solo 8 anni", ricorda il padre, "ha vissuto qui solo 12 anni". La famiglia Elgaml vive nel quartiere Corvetto di Milano, nella periferia sud-est della città. "Era sempre vestito elegante", continua Yehia: "Lavorava come elettricista e quando arrivava lo stipendio andava in Duomo a comprare i vestiti. Quando finiva il turno, tornava a casa a mangiare e poi usciva per un'ora. Milano gli piaceva, aveva gli amici qui".

Anche la sera di sabato 23 novembre, Ramy Elgaml aveva rassicurato suo fratello dicendo che nel giro di un'ora sarebbe rientrato a casa. "Era uscito per festeggiare un compleanno", spiega il padre, "ma non è più tornato". Alle 4 di domenica, un amico del 19enne bussa alla porta della famiglia Elgaml: "Mi ha detto di andare con lui in ospedale perché Ramy si era fatto male in un incidente", ricorda Yehia, "quando siamo arrivati, era morto".

L'appello di Yehia Elgaml: "Ho chiesto ai ragazzi di fermare questa violenza"

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Dopo il decesso del 19enne, i suoi amici sono scesi in strada nella serata stessa di domenica e anche lunedì chiedendo giustizia e creando disordini che hanno portato all'arresto di un 21enne. "Noi non c'entriamo niente con loro", precisa Yehia, che poi aggiunge: "Ho incontrato questi ragazzi e gli ho chiesto di fermare questa violenza. Mi auguro che stiano lontani dalla strada e studino per trovare un lavoro".

Intanto, le indagini per chiarire la dinamica dell'incidente che ha portato alla morte di Ramy Elgaml sono ancora in corso. Domani, venerdì 29 novembre, è attesa l'autopsia sul corpo del 19enne. "Ho fiducia nella giustizia italiana, rispetto la legge italiana", ribadisce Yehia, "per noi l'Italia è il primo Paese: lavoro qui, pago le tasse qui, ho i miei figli qui. Voglio solo giustizia per Ramy".

Ha collaborato Simone Giancristofaro

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