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No vax indagati, il capo è un lombardo over 50: “Bruciamo le antenne 5g”

A capo del gruppo degli otto no vax, che in una chat su Telegram organizzava azioni violente contro politici e giornalisti, c’è un 50enne lombardo. Altri due del gruppo sono compaesani: chi custodi e chi operai. Tra i presunti piani c’è anche quello di bruciare le antenne 5G: “Dobbiamo bruciarle come hanno fatto in India. Le antenne sono ben esposte, basta avere la mira giusta dalla distanza”.
A cura di Giorgia Venturini
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È un lombardo la mente del gruppo degli otto no vax che via Telegram pianificavano di fare "saltare il Parlamento con tutti dentro, utilizzando un drone e tritolo". Di questi otto, oltre il leader del gruppo, altri due sono lombardi, tra Milano e Bergamo dove sono scattate anche le perquisizioni della Digos e della Polizia postale questa mattina al termine di un'attività investigativa coordinata dal capo della Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano Alberto Nobili e dal pubblico ministero Piero Basilone.

Chi sono i no vax lombardi

Stando a quanto riferito a Fanpage.it dalla Polizia Postale, l'età dei tre è di 46, 53 e 34: chi custode e chi operaio. Gli investigatori fanno sapere che si trattano di persone culturalmente povere e molto ostili soprattutto nei confronti di giornalisti, politici e forze dell'ordine. Dopo la perquisizioni nelle loro case lombarde è emerso che sono soprattutto persone violente: nelle loro abitazioni sono stati trovati tirapugni e altre armi, quasi tutte procurate tramite internet. Quando questa mattina i poliziotti sono entrati in casa del capo del gruppo, questo la prima cosa che ha fatto è stata quella di cancellare la chat di Telegram, cercando di eliminare tutte le prove del suo coinvolgimento. Dalle indagini emerge che tutti gli indagati risultano veramente non vaccinati: si trattano dunque di persone contrarie al vaccino pronte a impugnare le armi in qualche manifestazioni.

I presunti piani degli otto no vax

Le indagini nei prossimi giorni forniranno ulteriori accertamenti. Certo fino ad ora è che gli otto no vax, che si facevano chiamare su Telegram "I guerrieri", non si accontentavano di fare manifestazioni pacifiste in piazza. Erano pronti all'azione tanto che nelle loro chat progettavano di intervenire con azioni violente, con tanto di armi, nelle varie manifestazioni "no Green pass" organizzate su tutto il territorio e soprattutto in quella programmata nella Capitale per le giornate dell'11 e 12 settembre. E ancora: "I guerrieri" nelle loro conversazioni si legge che uno dei loro piano era quello di "radere al suolo il parlamento con tutti loro dentro. Basta un piccolo drone, pilotato a distanza da uno dei tetti di Roma con 500 grammi di tritolo fino a lasciarlo cadere". Tra i presunti piani c'è anche quello di bruciare le antenne 5G: "Dobbiamo bruciarle come hanno fatto in India. Le antenne sono ben esposte, basta avere la mira giusta dalla distanza". Non erano solo i politici nel mirino dei no vax, organizzavano azioni violente contro i giornalisti: "Quando andremo a Roma i primi" da aggredire "sono i giornalisti". Il gruppo puntava a far saltare i furgoni delle tv. I loro piani però sono stati fermati questa mattina quando si sono visti arrivare in casa i poliziotti con un decreto di perquisizione.

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