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Messe agli atti le ultime parole della 20enne morta dopo aver mangiato un tiramisù: “Ho paura”

Sono state messe agli atti le ultime parole pronunciate da Anna Bellisario, la 20enne morta dopo aver mangiato il tiramisù. Si sentono in sottofondo alla telefonata al 112. Acquisite anche le immagini delle telecamere di sorveglianza, dove si vede la ragazza che prova a vomitare quanto ingerito.
A cura di Enrico Spaccini
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Anna Bellisario
Anna Bellisario

Aveva appena mangiato il tiramisù che avrebbe dovuto essere vegano, quindi senza la proteina del latte a cui era allergica. "Ho paura, ho paura", si sentiva in sottofondo nella telefonata al 112. Per qualche motivo che deve essere ancora chiarito nei dettagli, Anna Bellisario aveva iniziato ad accusare difficoltà respiratorie. Una reazione allergica che l'avrebbe portata allo shock anafilattico e, infine, alla morte.

La 20enne è morta il 5 febbraio all'ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverata da dieci giorni in coma. Le sue parole, quelle registrate durante la richiesta dei soccorsi, sono state acquisite negli atti dell'inchiesta della Procura di Milano. Le accuse ipotizzate sono di omicidio colposo, per via della morte come conseguenza di frode in commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine.

I filmati delle telecamere del locale

A disposizione dei pm, ci sono anche i filmati delle telecamere di sicurezza interne del ristorante in cui la ragazza stava cenando la sera del 26 gennaio con il fidanzato, Luca Gaglio, acquisite dagli inquirenti. Da quelle immagini si vede Anna che prova a vomitare il tiramisù che aveva appena ingerito.

In quegli attimi, avrebbe preso un antistaminico a base di cortisone e anche un farmaco broncodilatatore per combattere l'asma. Tutti tentativi per bloccare la crisi respiratoria, che non si sono rivelati sufficienti.

Si attende la relazione finale dell'autopsia

Intanto, si attende ancora la deposito della relazione finale dell'autopsia. Affidata a un pool di esperti, guidato dal medico legale e professore Riccardo Zoia, potrebbe rispondere alla domanda su cosa ha ucciso Anna. Se proteine del latte che non avrebbero dovuto essere presenti nel tiramisù, o qualche altro tipo di contaminazione o alimento.

Intanto, sono iscritti nel registro degli indagati i nomi di due rappresentanti e due dipendenti dell'azienda Glg, produttrice del dolce, ma anche il responsabile del ristorante Flower Burger e dei rappresentanti della ditta che forniva al locale prodotti etichettati come vegani. Nella maionese, ad esempio, sono state trovate tracce di uova che comunque sono state escluse tra le possibili cause della morte di Anna.

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