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Il fidanzato della 20enne morta dopo aver mangiato tiramisù: “Si è sentita male al secondo cucchiaino”

Il pm di Milano ha ascoltato il racconto del fidanzato di Anna Bellisario, la 20enne morta dopo aver mangiato tiramisù. Intanto, in attesa dell’autopsia, sono stati iscritti nel registro degli indagati alcuni dipendenti dell’azienda produttrice del dolce.
A cura di Enrico Spaccini
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Anna Bellisario
Anna Bellisario

Era raro vedere Anna Bellisario cenare fuori con gli amici. Le sue allergie erano come delle barriere che le impedivano di stare tranquilla quando mangiava, tanto che in casa non c'era traccia di prodotti che potessero contenere latte o uova per evitare qualunque rischio di contaminazione. Quella sera, però, aveva deciso di andare a mangiare un hamburger con il suo fidanzato in un locale vegano. Alla fine della cena, ordina un tiramisù. Legge l'etichetta, chiede rassicurazioni ai dipendenti: quel dessert non doveva contenere alcuna proteina del latte. Dopo il secondo cucchiaino, però, inizia a sentirsi male.

Il racconto del fidanzato di Anna Bellisario

A raccontare quegli attimi concitati è stato proprio il suo ragazzo, che nelle scorse ore è stato sentito dal pm di Milano Luca Gaglio. Accompagnato dalla madre, ha provato a ricostruire passo dopo passo quanto aveva visto in quel locale di corso Garibaldi.

Anna inizia ad accusare i primi sintomi di reazione allergica. Decide, quindi, di prendere l'antistaminico al cortisone, ma niente, non funziona. Allora estrae il farmaco broncodilatatore che porta sempre con sé, ma nemmeno questo sembra attenuare i sintomi. Poco dopo arriva lo shock anafilattico, viene portata di corsa all'ospedale San Raffaele dove, dopo dieci giorni di coma, muore.

Il pm ha chiesto al fidanzato se Anna aveva ingerito qualcos'altro oltre all'hamburger e al tiramisù, se quel dolce lo aveva preso altre volte e se le aveva fatto male. Quello che deve chiarire, infatti, è se la morte della 20enne sia stata causata effettivamente dal ‘Tiramisun'. L'ipotesi prevalente, infatti, sostiene che nel dolce ci fossero delle proteine del latte, visto che nello stabilimento in cui viene prodotto si lavorano anche cibi contenti latte. Oppure dall'allergia, più lieve, alle uova che sarebbero state presenti nella maionese che condiva il suo hamburger. O ancora, da entrambi.

In attesa dell'autopsia, sono stati iscritti nel registro degli indagati il titolare, il responsabile della produzione e due dipendenti dell'azienda Glg di Assago, quella che ha prodotto il tiramisù ingerito da Anna. Tuttavia, non è escluso che l'inchiesta possa allargarsi nelle prossime ore anche alle persone legate al ristorante vegano di corso Garibaldi. Un atto che andrebbe a loro tutela, visto che potranno nominare dei propri consulenti per assistere all'autopsia.

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