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Mantova, truffa e reati tributari: sequestrati 7 milioni all’imprenditore Piervittorio Belfanti

La guardia di finanza ha sequestrato beni per circa sette milioni di euro a Piervittorio Belfanti, 58 anni, imprenditore di Mantova noto nel campo della ristorazione, del commercio di auto, ma anche nel settore immobiliare. Nel gennaio scorso era uscito dal carcere dopo 3 anni di reclusione, oggi per lui è scattata la misura di prevenzione patrimoniale.
A cura di Simone Gorla
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La guardia di finanza di Mantova ha sequestrato beni per 7 milioni di euro al noto imprenditore mantovano Piervittorio Belfanti, attivo nel campo della ristorazione, del commercio degli autoveicoli e nel settore immobiliare, a volto conosciuto anche nel campo dello sport.

Sequestrati beni per 7 milioni all'imprenditore mantovano Piervittorio Belfanti

Dopo il carcere, da cui era uscito nel gennaio scorso dopo 3 anni di reclusione, per Belfanti, 58 anni, è scattato il sequestro del patrimonio. Una misura emessa dal Tribunale di Brescia dopo che lo stesso imprenditore nel 2017 era stato arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e di truffa. Dopo l'arresto le fiamme gialle avevano passato al setaccio i redditi dichiarati dall'imprenditore, con una serie di controlli incrociati, scoprendo una sproporzione tra redditi dichiarati e beni e tenore di vita. Insomma, l'imprenditore risultava "povero" ma aveva auto di lusso e gestiva, anche per interposta persona, diversi locali in città, tra il 2002 e il 2017.

Aveva auto di lusso, immobili e terreni

Il tribunale ha ordinato il sequestro di 35 autovetture, anche di lusso, 2 motoveicoli, 23 immobili tra locali commerciali , magazzini e abitazioni, 24 terreni , uno Yacht le quote e i compendi aziendali di cinque società. I beni sono stati affidati alla gestione di un amministratore giudiziario.

"Le misure di prevenzione patrimoniale, dapprima con il sequestro e dopo con la definitiva confisca, cercano di riequilibrare l’infiltrazione nel tessuto economico sano di patrimoni o di attività economiche a danno di chi operando nella legalità si trova a fronteggiare una sleale concorrenza di coloro che si avvantaggiano dalla commissione sistematica e continua di delitti tra cui anche quelli di natura fiscale o predatoria", ricorda la guardia di finanza in una nota.

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