Lombardia, pazienti in terapia intensiva raddoppiati in tre settimane: il più giovane ha 34 anni
Un trend di aumento progressivo ma continuo, nel corso delle ultime tre settimane, ha fatto raddoppiare il dato sui pazienti ricoverati in terapia intensiva negli ospedali lombardi. Erano una ventina alla fine del mese di agosto. Sono 38 nell'ultimo bollettino aggiornato a domenica 20 settembre diffuso da Regione Lombardia.
Lombardia, dove sono i pazienti ricoverati in terapia intensiva
Numeri ancora bassi rispetto alle cifre spaventose della scorsa primavera, che il sistema sanitario regionale è in grado di gestire senza affanni negli ospedali ‘hub' dove sono allestiti i reparti dedicati ai pazienti con il Coronavirus. A oggi l'ospedale con il maggior numero di ricoverati in rianimazione positivi al Covid-19 è il Policlinico San Matteo di Pavia. Nella struttura, dove fu curato anche il ‘Paziente 1' italiano, sono 8 i letti di terapia intensiva occupati e cinque pazienti sono intubati. Agli Spedali Civili di Brescia ci sono al momento 7 pazienti in terapia intensiva, sono tutti intubati. Anche al Policlinico di Milano ci sono 7 persone ricoverate in rianimazione, sei delle quali con supporto respiratorio.
Cinque pazienti sono ricoverati in terapia intensiva all'ospedale Sacco, tutti con supporto respiratorio. Numeri più bassi si registrano all'ospedale Niguarda, dove sono 3 le persone ricoverate in rianimazione, e all'ospedale di Mantova, dove sono due. In questi ultimi due nosocomi non ci sono pazienti intubati.
Età media dei ricoverati è 63 anni, il più giovane è un 34enne
Rispetto a quanto riportato nelle scorse settimane, si alza leggermente l'età media dei pazienti nei reparti di terapia intensiva, che è ora di 63 anni. Resta comunque significativa la quota di persone con meno di 60 anni in rianimazione: sono 16 su 38. Il paziente più giovane tra quelli ricoverati è un 34enne.