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Lago di Garda, Legambiente: “La sponda bresciana ha cariche batteriche oltre i limiti di legge”

Allerta inquinamento in alcuni punti della sponda bresciana del Lago di Garda. La denuncia arriva dal rapporto di Legambiente “Goletta dei laghi” che monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani. Si tratta della foce del canale nei pressi della spiaggia in località Le Rive, a Salò, della foce del torrente nel porto di Padenghe sul Garda, e, della foce del rio nell’Oasi San Francesco del Garda a Desenzano del Garda.
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A cura di Simona Buscaglia
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Il monitoraggio della Goletta dei Laghi di Legambiente
Il monitoraggio della Goletta dei Laghi di Legambiente

È allerta per l'inquinamento delle acque del lago di Garda: in tre dei sei punti campionati sulla sponda bresciana del Benaco sono state riscontrate cariche batteriche oltre i limiti di legge. I parametri indagati, spiegano da Legambiente, sono microbiologici (relativi alla presenza di batteri Enterococchi intestinali ed Escherichia coli): vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo. "Anche quest’anno dobbiamo constatare che le criticità non sono cambiate – dichiarano Paolo Bonsignori e Cristina Milani del Circolo Legambiente per il Garda – Soprattutto per quanto riguarda Salò e Padenghe, i punti analizzati continuano ad essere impietosi. Una situazione conosciuta e che, in massima parte, continua ad essere imputabile agli sfioratori di piena".

Quali sono i punti del lago di Garda inquinati

Quali sono nel dettaglio i punti del lago di Garda risultati inquinati? Si tratta della foce del canale nei pressi della spiaggia in località Le Rive, a Salò, risultato fuori dai limiti anche nel 2020 dopo due annate di buoni risultati, della foce del torrente nei pressi del porto di Padenghe sul Garda, che risulta fuori dai limiti alle analisi della goletta oramai da oltre dieci anni e, infine, della foce del rio nell’Oasi San Francesco del Garda a Desenzano del Garda, fortemente inquinato. Lo ha denunciato Legambiente in seguito alla tappa lombarda lungo le sponde del Lario, avvenuta tra il 5 e il 6 luglio, da parte di un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani. Entro i limiti invece gli altri due punti a Desenzano del Garda, la foce del canale presso la Spiaggia d’Oro e presso la spiaggia a sud della Lega Navale, e il prelievo effettuato presso la foce del torrente Toscolano a Toscolano Maderno.

"Per quanto riguarda il punto all’Oasi San Francesco, tra Desenzano e Sirmione, dobbiamo constatare come al degrado dei canneti, ambiti importanti di equilibrio dell’ecosistema, si sommi anche un problema di inquinamento delle acque da reflui non collettati – proseguono da Legambiente -. Di fronte a problemi che si ripresentano sempre uguali nel corso del tempo, rimaniamo basiti dal percorso che ha preso da tempo il progetto di nuovo depuratore, che non trova una collocazione certa. Trovare una collocazione per il nuovo impianto nel bacino del Garda è necessario, continuando ad utilizzare, come ricettore finale, il fiume Mincio e i canali irrigui. Spostando i reflui depurati verso altre ipotesi territoriali, non si fa altro che allungare i tempi di un intervento necessario per la sicurezza del Garda".

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