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In Lombardia 492.564 over 60 senza vaccino, Pregliasco: “Possibili bersagli della variante Delta”

I lombardi con 60 anni in su che ancora non hanno ricevuto il vaccino anti Covid sono 492.564: la maggior parte di questi non si sono registrati sulla piattaforma di Poste Italiane. A preoccupare, in vista della variante Delta che si fa sempre più prepotente in Europa, sono proprio i non vaccinati: “Arriverà anche in Italia e sarà il colpo di coda della pandemia. Le conseguenze saranno meno pesanti se tutte le persone saranno vaccinate. Ora i diffidenti al vaccino rischiano di essere il bersaglio della nuova variante. Per questo dobbiamo convincerli uno a uno”, spiega a Fanpage.it il virologo Fabrizio Pregliasco.
A cura di Giorgia Venturini
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In Lombardia sono ancora 492.564 i cittadini con 60 anni in su che non hanno ancora ricevuto neppure la prima dose del vaccino anti Covid. La maggior parte di questi sono i lombardi che hanno deciso di non aderire alla campagna vaccinale: questo vuol dire che non si sono registrati sul portale di Poste Italiane e non hanno richiesto l'appuntamento in un qualsiasi centro vaccinale. Solo una piccola parte sarebbero invece chi non può ricevere il vaccino. A preoccupare però sono proprio i non vaccinati, soprattutto ora che la variante Delta inizia piano piano a farsi spazio anche in Italia. "Questo tipo di variante arriverà anche da noi e si farà sentire come è successo già in Gran Bretagna – spiega a Fanpage.it il virologo Fabrizio Pregliasco -. Sarà il colpo di coda della pandemia. Le conseguenze saranno meno pesanti se tutte le persone saranno vaccinate". Per il virologo "le persone che si rifiutano di sottoporsi al vaccino – possono farlo dal momento che la campagna vaccinale non è obbligatoria – rischiano di essere bersaglio della variante Delta".

Pregliasco: Per convincerli a vaccinarsi dobbiamo incontrarli uno a uno

Come fare dunque per convincerli? "Dobbiamo rendere più facile l'organizzazione mettendo in campo anche una equipe medica in grado di spostarsi per le vie della città su ambulatori mobili. Così da raggiungere più persone possibili, come i senza fossa dimora". E ancora: "La maggior parte però sono cittadini dubbiosi. Per convincerli dobbiamo fare un lavoro di fino: andare a incontrarli uno a uno e cercare di capire le loro motivazioni. Un obiettivo di certo non facile, ma questa è la vera scommessa". Secondo Pregliasco fondamentali sono volontari e medici di famiglia, entrambi indispensabili per fare un lavoro di censimento e individuare i cittadini non ancora registrate sul portale di Poste. "Sui vaccini – continua il virologo – la gente è sempre stata diffidente, soprattutto ora che la malattia inizia a non farsi sentire. Il pensiero egoista di alcuni cittadini è quello di mandare avanti gli altri".

Pregliasco: Vaccinazione eterologa serve ad avvicinare al vaccino i diffidenti

In questi giorni a questa diffidenza si aggiunge anche il caos legato alla seconda dose di AstraZeneca: una nota del Ministero della Salute – a cui anche Regione Lombardia si è subito adeguata – ha specificato che tutti gli under 60, che in prima dose hanno ricevuto AstraZeneca, saranno sottoposti a vaccinazione eterologa e, dunque, riceveranno come richiamo il vaccino Moderna o Pfizer. A meno che loro stessi non richiedano esplicitamente AstraZeneca. Neanche il tempo di riorganizzare calendari e nuovi appuntamenti che prima il premier Mario Draghi poi il presidente lombardo Attilio Fontana hanno precisato che questa possibilità è giusto concederla anche per gli over 60 che hanno fatto prima dose con vaccino AstraZeneca. Peccato che sia a livello nazionale che a livello regionale, al momento, non esista nessuna indicazione al riguardo. Tanto che oggi la stessa Regione a Fanpage.it ha sottolineato che "per gli ultrasessantenni per ora non è prevista questa possibilità". Su quanto accaduto interviene anche Pregliasco: "Dopo le parole di Draghi che ha annunciato che lui farà richiamo con Pfizer nonostante prima dose AstraZenaca, ora tutti vorranno avere il diritto di scegliere. Si è creato, dunque, un po' di caos. La vaccinazione eterologa invece deve servire a ridurre al minimo i rischi e quindi ad avvicinare anche i diffidenti al vaccino".

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