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Alberto Genovese arrestato per stupro

Il legale di Alberto Genovese: “Quadro un po’ diverso da quello tracciato da pm”

Secondo l’avvocato Davide Ferrari, uno dei difensori di Alberto Genovese, l’imprenditore 43enne che si trova in carcere con l’accusa di aver drogato e violentato una ragazza di 18 anni durante una festa nel suo appartamento di Milano, il quadro sarebbe diverso rispetto a quello tracciato dalla Procura. “Ci sono sfumature da arricchire e approfondire”, ha spiegato il difensore che incontrerà Genovese in mattinata. Ieri si è tenuto l’interrogatorio dinanzi al pubblico ministero Rosaria Stagnaro, al procuratore aggiunto Letizia Mannella e al capo della Squadra mobile Marco Calì.
A cura di Chiara Ammendola
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Secondo l'avvocato difensore di Alberto Genovese, l'imprenditore accusato di aver drogato e stuprato una ragazza 18enne, "ci sono sfumature da arricchire e approfondire" nella vicenda che lo vede coinvolto che i legali cercheranno "nei limiti del possibile, di farlo con i magistrati". Le parole sono state pronunciate questa mattina da Davide Luigi Ferrari, uno dei difensori del 43enne che si trova ora in carcere e che nel pomeriggio di ieri è stato ascoltato dal pubblico ministero Rosaria Stagnaro, dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal capo della Squadra mobile Marco Calì.

L'interrogatorio durato quattro ore

Per il legale, che incontrerà nella giornata di oggi Genovese, dagli atti finora consultati "emerge un quadro un po' diverso da quello tracciato dalla procura e non così definito come finora ricostruito". L'avvocato non ha però voluto spiegare né la posizione del suo assistito né le dichiarazioni rilasciate nell'interrogatorio in merito all'utilizzo di droga e a quanto riferito rispetto alla festa: "Non voglio entrare ora nel merito delle questioni – ha aggiunto – Istanze? Non è il momento di parlarne". Durante l'interrogatorio durato circa quattro ore l'imprenditore napoletano ha spiegato di essere dipendente dalla droga e di fare uso quotidiano di cocaina da almeno quattro anni: secondo quanto raccontato dallo stesso 43enne negli ultimi due anni avrebbe iniziato ad assumere circa tre, a volte anche quattro, grammi di cocaina al giorno.

Ero drogato. E quando assumo droghe sono fuori di me

Genovese che ha parlato anche della festa però non ha ammesso chiaramente di aver commesso la violenza né ha risposto rispetto alle altre accuse, nonostante la presenza di video di quelle ore di violenza che sarebbero una prova schiacciante. Una violenza che il 43enne ha imputato alla totale assenza di controllo legata all'abuso di sostanze stupefacenti. "Ero drogato. E quando assumo droghe sono fuori di me, non sono più consapevole di ciò che faccio", avrebbe detto agli inquirenti, seguendo quella che probabilmente sarà la strategia difensiva dei suoi legali, gli avvocati Davide Luigi Ferrari e Luigi Isolabella. "Non sono più l’uomo di 5 anni fa", avrebbe detto Genovese, che ha poi detto di fare uso di sostanze stupefacenti da quattro anni aggiungendo, come riporta il "Corriere della sera", anche il dettaglio che rivela la gravità della sua dipendenza: quei tre, quattro grammi di cocaina al giorno che certo non aveva difficoltà a procurarsi, considerando il suo patrimonio personale.

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