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“Ha dato la vita per gli ultimi”: lacrime e sgomento a Como per la morte di don Roberto Malgesini

Parole di unanime dolore e sgomento hanno accolto l’uccisione, questa mattina a Como, di don Roberto Malvisini, “prete di strada” che aveva dedicato la sua vita all’assistenza dei bisognosi, ucciso a coltellate da un uomo senza dimora con problemi psichici. “Siamo orgogliosi di lui”, ha detto il vescovo Oscar Cantoni. “Era un esempio per tutti noi”, ha sottolineato il governatore Attilio Fontana. Per il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, il sacerdote “mai avrebbe voluto strumentalizzazioni politiche sulla sua morte”. Diverso il tono scelto dal leader della Lega, Matteo Salvini: “È stato ringraziato a coltellate da un clandestino”.
A cura di Simone Gorla
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Dalle sgomento della massime istituzioni civili e religiose, alle lacrime dei ragazzi a cui dedicava il suo tempo nella parrocchia di San Rocco. È condiviso da tutti il dolore per la morte di don Roberto Malgesini, accoltellato questa mattina da un senzatetto con problemi psichici a cui il sacerdote stava portando cibo e aiuto. Il sindaco Mario Landrascina ha annunciato che verrà proclamato il lutto cittadino.

Como in lacrime per la morte di don Roberto: Dolore e orgoglio per il suo esempio

Il vescovo della Diocesi di Como, Oscar Cantoni, si è recato a San Rocco e ha espresso "profondo dolore e disorientamento per quanto accaduto", ma anche "orgoglio verso questo nostro prete, che ha da sempre lavorato su campo fino a dare la sua vita per gli ultimi". La diocesi definisce don Roberto un sacerdote "da sempre in prima linea accanto alle persone in difficoltà, schivo e defilato nello stile, non faceva mai mancare il suo sostegno a chi incontrava lungo la strada, costantemente e senza risparmio al servizio di ogni forma di fragilità umana".

Don Colmegna: Persone che soffrono non possono essere abbandonate in strada

Don Roberto era nato a Morbegno nel 1969. Ordinato sacerdote nel 1998, era stato vicario prima a Gravedona e poi a Lipomo, dal 2008 era collaboratore della comunità pastorale Beato Scalabrini. Negli anni aveva fatto della sua parrocchia un punto di riferimento per migranti in cerca di rifugio, senzatetto e bisognosi. La sua morte "ci colpisce e ci addolora profondamente", ha detto il presidente della Casa della carità, don Virginio Colmegna. "Conoscevamo, infatti, bene don Roberto, perché nel suo lungo impegno accanto agli ultimi degli ultimi, aveva condiviso anche l'esperienza di Casa della carità, quando la nostra Fondazione era agli inizi, occupandosi principalmente del servizio docce". Davanti a questa tragedia "non possiamo non pensare a quanto sia necessario continuare a prendersi cura delle persone più fragili, segnate anche dalla sofferenza psichica, che non possono essere abbandonate da sole sulla strada", è la riflessione di don Colmegna.

Cordoglio da tutti i partiti, Fontana:  Un esempio per tutti noi

"Una vita dedicata agli ultimi, un esempio per tutti noi", ha commentato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricordando il sacerdote. Sentito il ricordo del presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi: "Ti chiamavano il prete degli ultimi perché agli ultimi hai dedicato la vita. Per vestirli, sfamarli, ascoltarli. Spesso rinunciavi al tuo stesso cibo per donarlo a loro. Non ci sono parole adeguate di fronte alla tragedia improvvisa di quella che resterà una morte senza giustificazione", sono le parole espresse in rappresentanza dell'intera istituzione regionale. "Mai Don Roberto avrebbe voluto che la sua morte potesse essere occasione di strumentalizzazioni politiche su problemi che da tempo sono noti a tutti e rimasti tuttora irrisolti, riconducibili alla sfera dell’immigrazione, della psichiatria, della marginalizzazione, dell’accoglienza, della fragilità sociale e dei senzatetto, problemi che negli ultimi mesi hanno purtroppo sensibilmente interessato da vicino in modo significativo la comunità sociale comasca. Non è il momento delle polemiche".

Salvini: È stato ringraziato a coltellate

Diverso il tono scelto dal leader della Lega, Matteo Salvini, che a margine di un comizio ha commentato così la tragedia di Como: "È stato ucciso a coltellate un prete di 51 anni da uno dei troppi immigrati clandestini che sono irregolarmente in questo Paese". Quindi ha aggiunto che il parroco "è stato ringraziato a coltellate".

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