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Febbre Dengue

Frenano i contagi di febbre Dengue in Lombardia, nell’ultima settimana sono 10

La febbre Dengue frena la sua corsa in Lombardia: nella settimana dal 19 al 25 settembre sono stati registrati 10 nuovi contagi dalla puntura di una zanzara tigre. Resta sotto sorveglianza il focolaio autoctono nel Lodigiano.
A cura di Fabio Pellaco
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Crescono anche questa settimana i casi di febbre Dengue in Lombardia, ma con un ritmo meno vertiginoso rispetto alle settimane precedenti. Dal 19 al 25 settembre sono 10 i nuovi pazienti contagiati segnalati in regione, lo riporta l'ultimo monitoraggio pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità.

Sono 10 i nuovi casi di febbre Dengue in Lombardia

Nel bollettino pubblicato online, i casi segnalati in Lombardia dall'inizio dell'anno salgono a 81. La settimana precedente erano 71, quando si era registrato un aumento di 21 pazienti in soli sette giorni. Rallenta quindi la corsa del virus anche se resta sotto attento monitoraggio il focolaio individuato a inizio settembre nel Lodigiano che conta 21 pazienti senza ulteriori incrementi.

Dai dati nazionali emerge che in Italia i contagi sono aumentati di 28 unità, attestandosi a 236 dall'1 gennaio. Salgono a 36 (+9) i casi autoctoni, cioè i pazienti che hanno contratto la malattia in Italia dopo essere stati punti da una zanzara tigre infetta, senza aver effettuato di recente viaggi all'estero. La Lombardia si conferma la prima regione in Italia per contagi, seguita dal Lazio con 48 casi.

"La trasmissione del virus Dengue in questa stagione – spiegano dall'Iss – è sostenuta dalle condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione del suo vettore, la zanzara Aedes albopictus, ormai presente in gran parte d'Europa".

La mappa dei contagi in Italia aggiornata al 25 settembre (fonte Istituto Superiore di Sanità)
La mappa dei contagi in Italia aggiornata al 25 settembre (fonte Istituto Superiore di Sanità)

L'infettivologo Antinori: "Ci saranno altri casi"

In un'intervista a Fanpage.it, il professor Spinello Antinori, direttore del reparto di Malattie infettive 3 all'ospedale Sacco di Milano, aveva invitato a non abbassare la guardia con la fine dell'estate. "Secondo me si verificheranno ancora dei casi – aveva detto l'infettivologo -, per cui serve ancora prestare attenzione nel riconoscimento precoce dei casi e nel mettere eventualmente in atto le misure di prevenzione. In questo periodo c'è un aumento dei casi di importazione, non solo della Dengue, ma di tante altre patologie perché dopo il Covid le persone hanno ripreso a viaggiare molto".

La soluzione potrebbe essere rappresentata dal vaccino Qdenga, in arrivo in Italia nelle prossime settimane. "Sarà rivolto ai viaggiatori che si recano in una destinazione dove l'infezione è endemica, ma nulla vieterebbe di utilizzare il vaccino anche nel nostro Paese nel caso in cui si verificasse un'epidemia con tantissimi casi in una determinata area", aveva spiegato il professore.

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