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Febbre Dengue

Febbre Dengue, primo focolaio autoctono nel Lodigiano: “Screening per sapere l’estensione del fenomeno”

A Castiglione d’Adda, nel lodigiano, il primo focolaio autoctono di febbre Dengue. Oltre alla disinfestazione delle aree di possibile contagio, il Comune ha avviato una campagna di screening ma finora hanno risposto solo in 350 su 4500.
A cura di Sara Tirrito
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La zanzara Aedes Aegypti, tra le specie responsabili della febbre Dengue
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Continua a preoccupare la febbre Dengue, che sta registrando un aumento dei casi in Lombardia. Brescia, Cremona e Lodi le province più colpite, con casi che hanno richiesto la disinfestazione porta a porta. Nel Lodigiano si riscontra la maggior parte dei contagi, otto in totale, e si parla di primo "focolaio autoctono". Il contagio cioè non riguarderebbe pazienti rientrati da viaggi all'estero, magari da una località tropicale o subtropicale, dove l'insetto responsabile della Dengue è diffuso, ma sarebbe avvenuto tramite zanzare presenti in Italia.

La situazione nel Lodigiano

A Castiglione d'Adda, in provincia di Lodi, otto persone sono state contagiate da febbre Dengue. Si tratta per lo più di casi paucisintomatici, con febbre bassa e dolori lievi. Da lunedì scorso, il comune di Castiglione ha avviato la disinfestazione nelle aree pubbliche e verdi, come aiuole, canali, ma anche corsi d'acqua in prossimità dei centri abitati.

La sanificazione è avvenuta prima e dopo le piogge ed è stato consigliato ai cittadini di farla anche in autonomia. Il trattamento più efficace è mettere dei prodotti larvicidi vicino alle potenziali fonti di attrazione delle zanzare, quindi nei giardini e nei pressi di sottovasi, bidoni, tombini e grondaie.

La particolarità del focolaio lodigiano

Quello di Castiglione d'Adda sembra un focolaio autoctono. Anche per questo si è deciso di intervenire tempestivamente. "I casi di Dengue in Lombardia vengono diagnosticati da 20 anni, ma sono tutti in viaggiatori che tornano dai paesi esotici: non hanno mai dato origine, in Italia, a nessun focolaio", ha spiegato al quotodiano ilCittadino.it Fausto Baldanti, direttore dell'unità operativa di microbiologia e virologia dell'ospedale San Matteo di Pavia.

"C’è stato a Vicenza, nel 2020, un piccolo focolaio, poi spento, del virus trasmesso dalla Aedes Albopictus, che ha una bassa capacità di disseminazione. Il virus è diffuso in modo efficiente, invece, dalla zanzara Aedes Aegypti che in pianura Padana non esiste". Quest’anno però abbiamo avuto questo focolaio autoctono a Castiglione".

Baldanti ha il compito di analizzare i dati provenienti dallo screening, che è su base volontaria ma finora hanno risposto 350 abitanti su 4.500. L'auspicio è che più persone si sottopongano al test. "Ci serve ad avere un’idea dell’estensione del fenomeno e ad intercettare i casi asintomatici" ha spiegato il medico.

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