Cos’è la febbre Dengue: sintomi e cura della malattia trasmessa dalle zanzare

A Singapore è in atto una vera e propria emergenza di Dengue, una malattia infettiva endemica delle aree tropicali che, a causa dei cambiamenti climatici, rischia di diffondersi anche nella fascia temperata del pianeta (che abbraccia anche Europa e Stati Uniti). Ad oggi, come riportato dalla CNN, sono oltre 11mila i casi registrati nella città-Stato del sud-est asiatico, circa il doppio di quelli diagnosticati in tutto lo scorso anno. A rendere particolarmente drammatico il bilancio vi è il fatto che normalmente i cicli epidemici iniziano nel mese di giugno, in concomitanza con la stagione delle piogge. Nel 2022, tuttavia, a Singapore i contagi sono esplosi già nei primissimi mesi dell'anno, spinti dalle condizioni climatiche estreme catalizzate dal riscaldamento globale; ciò significa che potrebbe verificarsi un vero e proprio boom di casi nel prossimo periodo. In un recente rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stato indicato che la Dengue è endemica in oltre 100 Paesi e ogni anno colpisce tra 100 e 400 milioni di persone. Centinaia di casi vengono già registrati negli USA a causa dei viaggi e del trasporto merci. Ecco cos'è questa malattia, quali sono i sintomi e come si cura.
Cos'è la Dengue
La Dengue è una malattia infettiva provocata da un virus a RNA (virus Dengue) appartenente alla famiglia Flaviviridae. Come indicato dall'OMS e dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), il patogeno responsabile è suddiviso in quattro sierotipi distinti: DENV-1, DENV-2, DENV-3 e DENV-4. La trasmissione si verifica attraverso la puntura degli insetti vettori, ovvero le femmine delle zanzare del genere Aedes. La principale responsabile è la zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti), ritenuta tra le più pericolose in assoluto poiché vettore di molteplici malattie infettive, tuttavia casi possono verificarsi anche a seguito della puntura di una zanzara tigre (Aedes albopictus) infetta, una specie oggi molto diffusa anche nel nostro Paese. Gli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari indicano che il virus circola nel sangue delle persone infette da 2 a 7 giorni; è in questo frangente che una zanzara, dopo aver punto un soggetto positivo, può trasferire il virus ad altre persone succhiandone il sangue. La viremia può arrivare fino a 12 giorni secondo l'OMS. L'ISS specifica che non esiste il contagio diretto tra essere umani, come ad esempio può avvenire con il coronavirus SARS-CoV-2 o i virus influenzali, anche se la nostra specie è l'ospite principale del patogeno. È tuttavia possibile la trasmissione verticale, ovvero tra una donna incinta e il feto, oltre a quella dovuta a trasfusioni di sangue e trapianto di organi.
Quali sono i sintomi della Dengue
Dopo la puntura di una zanzara infetta, il periodo di incubazione – cioè la finestra temporale che intercorre tra la puntura e la comparsa dei sintomi – è compreso tra i 3 e i 15 giorni. L'ISS indica un periodo di incubazione medio di 5-6 giorni. Tra i sintomi principali figurano febbre elevata (anche 40 gradi), mal di testa acuto, brividi, dolori muscolari (mialgia), dolori articolari (artralgia), dolore dietro i bulbi oculari e linfadenopatie generalizzate (linfonodi ingrossati). Questi sintomi possono essere seguiti da “un rash cutaneo che compare in associazione a un secondo rialzo termico, dopo un periodo di apiressia”, spiegano i Manuali MSD. Tra gli altri vengono indicate condizioni respiratorie come tosse, naso che cola (rinorrea), mal di gola e sintomi gastrointestinali come nausea e vomito. Le irritazioni cutanee possono manifestarsi su larga parte del corpo a 3-4 giorni dalla comparsa della febbre, come specificato dall'ISS. I sintomi sono tipici dei soggetti adulti e spesso non sono osservati nei bambini. L'OMS indica che la malattia è lieve o asintomatica nell'80 percento dei casi; nei restanti può scatenare gravi complicanze che in alcuni casi (meno dell'1 percento) può essere fatale. Tra le complicazioni, che si manifestano normalmente tra 3 e 7 giorni dopo l'esordio della malattia, figurano la febbre emorragica (in particolar modo nei soggetti predisposti), lo shock, la perdita di plasma, il distress respiratorio e insufficienza multi organo.
Come si diagnostica e cura la Dengue
In presenza di sintomi sospetti della Dengue i medici possono richiedere esami sierologici e test PCR (Polymerase Chain Reaction) di campioni di sangue dei pazienti, grazie ai quali è possibile identificare il virus responsabile. Non esiste una cura specifica per la Dengue; il trattamento è infatti di supporto per alleviare i sintomi. È necessario assoluto riposo. I manuali MSD specificano che può essere utilizzato il paracetamolo, mentre non è raccomandato l'uso dei FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei), proprio in virtù del rischio emorragico. L'acido acetilsalicilico, inoltre, nei bambini incrementa il rischio della sindrome di Reye (una rara infiammazione del tessuto cerebrale) e per questo va evitata, spiegano i Manuali MSD. Nei pazienti colpiti da Dengue emorragica è fondamentale una “meticolosa somministrazione di fluidi per il mantenimento del volume intravascolare” e dunque combattere la disidratazione. I pazienti di norma guariscono in un paio di settimane, ma alcuni sintomi come la stanchezza e i disturbi depressivi possono durare per diverse settimane.