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Elezioni comunali Milano 2021

Elezioni Milano, il programma dei candidati sulla mobilità: chi è pro piste ciclabili e chi no

Il tema della mobilità è stato al centro della campagna elettorale milanese. Se il candidato del centrosinistra e sindaco uscente Beppe Sala ha difeso quanto fatto in tema di piste ciclabili in questi cinque anni in città, il volto del centrodestra Luca Bernardo si è detto molto critico e propone soluzioni differenti, oltre a un’Area C attiva fino alle 14. La candidata del M5s Layla Pavone ribadisce la necessità di un piano programmato per le ciclabili, dicendosi a favore di una mobilità sostenibile.
A cura di Simona Buscaglia
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Il tema della mobilità è stato al centro della campagna elettorale a Milano: piste ciclabili sì o no? Questo il quesito principale attorno a cui si sono costruite alcune delle dichiarazioni più "urlate" nella corsa a Palazzo Marino. Quali sono le posizioni dei diversi candidati alla carica di sindaco di Milano? Quale sarà il futuro degli snodi principali del traffico nel capoluogo lombardo? Ecco le opinioni e le proposte su questo tema di alcuni dei principali candidati sindaco.

Beppe Sala

In merito alle piste ciclabili, il sindaco uscente e volto per il centrosinistra, Giuseppe Sala, ha espresso più volte il suo pensiero a sostegno di quanto fatto fino adesso dalla sua giunta. "Il nostro obiettivo deve essere passare dalle 50 automobili ogni 100 abitanti a 40 ogni 100 abitanti – affermava ieri Sala – che è la dimensione che caratterizza le grandi città europee. Per fare questo non possiamo mettere solo divieti, certo abbiamo messo l'area B per non far entrare i veicoli più inquinanti, ma bisogna offrire più servizio pubblico, che aumenteremo del 50 per cento, promuovere lo sharing dei veicoli e le piste ciclabili che fanno la loro piccola parte". Altro tema della mobilità molto discusso, anche legato ai fatti di cronaca, è quello dei monopattini: "abbiamo bisogno di assumere più vigili ora che sono caduti i vincoli per le nuove assunzioni, ma soprattutto abbiamo bisogno di una legge dello Stato che aderisce al codice della strada, piuttosto che Firenze, Roma ed altre città facciano tutte in modo diverso una dall'altra".

Luca Bernardo

Su molti aspetti che riguardano la mobilità il candidato del centrodestra Luca Bernardo la pensa diversamente rispetto a Beppe Sala. A chi gli chiedeva la sua idea di mobilità, Bernardo tempo fa aveva risposto: "Immaginiamo una Milano con piste ciclabili sicure, armoniche e condivise", criticando di fatto quello oggi presenti, soprattutto in alcune aree della città come quelle in Buenos Aires: "Il sindaco fermi sul nascere i lavori per il rifacimento della pista ciclabile di corso Buenos Aires: sono nemici della viabilità, del commercio, sono contro i milanesi come molti provvedimenti decisi dall'attuale giunta comunale". Per Bernardo, ampliare, come previsto, la ciclabile in quella zona vuol dire "eliminare i pochi parcheggi disponibili per auto e moto e punire ancora una volta i cittadini. Gli esercenti che stanno faticando a riprendersi dalla batosta delle restrizioni verranno ulteriormente penalizzati". Per quanto riguarda gli altri due grossi divieti per le auto in città, il volto del centrodestra ha precisato: "Vogliamo Area B spenta e Area C che termini alle 14".

Layla Pavone

La candidata sindaca del Movimento Cinque Stelle, Layla Pavone, in un'intervista a Fanpage.it ha espresso i punti cardine del suo programma sulla mobilità: "Sono a favore delle piste ciclabili ma deve essere fatto un piano più strutturato – ha precisato Pavone – Quando uso la bicicletta e il monopattino non mi sento sicura. Non vorrei citare il solito esempio di Corso Buenos Aires, ma è un po' l'emblema di come è stata gestita la mobilità: è chiaro che non si può gestire con una striscia di vernice, ci vogliono delle protezioni e un piano continuativo. Non ciclabili che dopo un po' finiscono e altre che non si capisce nemmeno siano piste ciclabili. Ci vuole un progetto strutturato".

Giorgio Goggi

Molto critica l'opinione di Giorgio Goggi, candidato socialista alle prossime elezioni amministrative, su quanto fatto fino adesso dalla giunta Sala in tema di mobilità: "Mi sembra che Milano sia ferma a quello che si è fatto fino al 2006 – ha detto in un'intervista a Fanpgae.it  – Nel periodo in cui ero assessore ai Trasporti nella giunta Albertini avevamo progettato e messo a gara sia la M5 che la M4. Avevamo progettato il secondo passante ferroviario, che io considero ancora strategico perché renderebbe la Lombardia tutta urbana, ed invece è stato tolto dai programmi. Inoltre non sono più stati costruiti parcheggi d’interscambio che sono fondamentali, si diminuirebbe davvero l’uso delle auto a Milano, l’inquinamento e la gente potrebbe muoversi più tranquillamente coi mezzi pubblici. Le Ferrovie dello Stato in tutta la Lombardia hanno solo duemila posti macchina alle loro stazioni eppure il passante trasporta 330mila persone quindi è una cosa un po’ ridicola. La M6 poi non si è mai iniziato a progettarla”. Critico anche sulle piste ciclabili "che però non seguono l'esempio di altre città. Le norme internazionali prevedono che le piste ciclabili debbano passare dalle zone 30 e non sulle grandi arterie altrimenti s’instaura una specie di lotta tra ciclisti e automobilisti. Le piste ciclabili vanno fatte ma in sicurezza".

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