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Dipendenti logistica in sciopero, bloccato il mercato dei libri: “Mancanza di diritti intollerabile”

C’è un imponente sciopero che sta andando in scena in una azienda della logistica di Stradella, in provincia di Pavia, dove centinaia di lavoratori sono in agitazione denunciando mancanze di diritti sul lavoro nonostante varie battaglie sindacali. Dalla mancanza del tempo indeterminato a quella degli scatti: troppe le cooperative che si sono susseguite nel tempo e non hanno permesso ai lavoratori di far valere i loro diritti.
A cura di Filippo M. Capra
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C'è un imponente sciopero che sta andando in scena in una azienda della logistica di Stradella, in provincia di Pavia, dove centinaia di lavoratori sono in agitazione denunciando mancanze di diritti sul lavoro nonostante varie battaglie sindacali. A riportarlo è uno scrittore, Gabriele Dadati, che sulle colonne di "Libertà", racconta quanto raccolto dalle testimonianze dei lavoratori, incontrati fuori dall'azienda durante un picchetto.

Da quanto scritto da Dadati, i dipendenti del centro logistico, tra i più grandi in Italia e con centinaia di filiali nel mondo, hanno visto negli anni sparire cooperative, sentitosi fare promesse bugiarde e imporre una quotidianità lavorativa definita "intollerabile". Dai racconti dei dipendenti, Dadati spiega che "solo di recente si è arrivati ad avere turni orari definiti: quando dieci anni fa è sorta la "Città dei libri" si lavorava dalle 11 ore in su, sabato, domenica e notturni compresi, senza adeguamento salariale". La posizione dei lavoratori, sempre precaria, non poteva essere stabilizzata in quanto i contratti a termine venivano realizzati con cooperative diverse. Così, nessun lavoratore poteva avere il tempo indeterminato, gli scatti di anzianità o di livello. A molti sarebbe poi saltato il permesso di soggiorno perché, denunciano ancora gli scioperanti, non venivano pagati i contributi.

Anche le donne vedevano calpestati i loro diritti. Sembra poi che pure le donne incinte non fossero tutelate. Poi, altre criticità come il cambio di turno all'ultimo minuto in una sede distante chilometri, "la necessità di andare in bagno mal tollerata, con responsabili che stazionavano davanti alla porta". Addirittura, spiega ancora Dadati che cita i dipendenti dell'azienda, ci sarebbero state pressioni sessuali sulle lavoratrici per avere i rinnovi. Questo, però, tengono a sottolineare i lavoratori, appartiene al passato, e riguarda le varie cooperative che si sono susseguite. Perché dopo lunghe battaglie sindacali la situazione è lentamente migliorata. I problemi all'orizzonte ora sono due: la possibile fuga di un colosso come Mondadori dal portafoglio clienti, e l'acquisizione di un nuovo macchinario che produrrebbe una sequela di licenziamenti.

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