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Elezioni regionali Lombardia 2023

Cosa sta succedendo alla Lega in Lombardia e come influirà sulle elezioni regionali 2023

Il terremoto all’interno della Lega in Lombardia dopo la scissione dei tre consiglieri al Pirellone, per aderire al nuovo Comitato Nord lanciato da Umberto Bossi. “È finita l’era di Matteo Salvini. Dentro il Carroccio ci sono da tempo tanti mal di pancia”. E sguardi verso Letizia Moratti.
A cura di Francesca Del Boca
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C'è chi lo chiama "un terremoto", chi "un punto di svolta", e chi addirittura sentenzia: "La fine dell'era di Matteo Salvini". Lo spartiacque? La scissione dei tre consiglieri leghisti Roberto Mura, Federico Lena e Antonello Formenti, che hanno costituito un gruppo a parte per avvicinarsi al nuovo Comitato Nord lanciato da Umberto Bossi. La motivazione dello strappo, in polemica con la linea attuale del Carroccio: "l'abbandono delle tematiche autonomiste nordiste".

Per ora i contorni della mossa, avvenuta a due mesi dall'importantissimo appuntamento elettorale del 12 febbraio 2023, ancora non sono perfettamente definiti: i tre scissionisti fonderanno una lista a parte per le prossime elezioni regionali? Appoggeranno comunque il candidato ufficiale del partito Attilio Fontana? Chissà. Quel che è certo è che, ormai da tempo, all'interno del Lega i mal di pancia non sono pochi. 

Giorgia Meloni e Matteo Salvini
Giorgia Meloni e Matteo Salvini

"La Lega di Salvini? La brutta copia di Fratelli d'Italia"

Senso di rivalsa dopo le ultime politiche di settembre, che hanno visto uscire il leader del Carroccio più indebolito che mai? "Altri sono già usciti, nel tempo. È solo un sentimento che ha impiegato del tempo a maturare, ma cova già da un po'. Gli ideali della Lega originale non ci sono più: il federalismo, l'indipendenza, le macro regioni". A parlare a Fanpage.it è Davide Boni, che fu presidente del Consiglio regionale della Lombardia e penultimo segretario provinciale della Lega a Milano. Nonché leghista e nordista della prima ora, un "purissimo" delle origini con trent'anni di militanza alle spalle. "E questo tipo di problema si acuirà sempre di più, fino a spaccare il partito. Tantissimi leghisti non hanno più casa, adesso. E non si riconoscono nella Lega di Salvini Premier". La terra trema intorno al vicepremier, insomma.

Gli ideali della Lega Nord originaria: "Un vento di rinascita"

"Matteo Salvini ha smarrito le idee e svenduto gli ideali della Lega, trasformandosi nella brutta copia di Giorgia Meloni. E chi vince, poi, alle politiche? Ovviamente l'originale. Salvini ha basato la campagna elettorale solo sull'immigrazione e sulle pensioni. E la questione settentrionale? Neanche l'ombra". Così la nuova corrente indipendentista (ri) fondata dall'ideologo e padre della Lega Nord Umberto Bossi torna a soffiare dentro il partito. E piace a tanti, tantissimi militanti verdi. "Un vento di rinascita", l'ha definito il Senatùr. Diventerà una bufera di distruzione? "Sogno, identità. O la Lega muore".

Matteo Salvini
Matteo Salvini

"Matteo Salvini ormai è finito"

Una questione che scuote il partito dalle fondamenta, e che impone una riflessione a livello nazionale. Ma che, per il momento, può avere già un impatto non da poco sulle regionali lombarde di febbraio, soprattutto se la nuova fronda formata dagli scissionisti del Pirellone dovesse costituire una lista a parte. E guardare anche nella direzione di Letizia Moratti, appoggiata ufficialmente dal Terzo Polo di Renzi e Calenda ma più volte auto dichiaratasi come battitrice libera.

Come fa ad esempio Gianni Fava, ex big della Lega e assessore in Regione a fianco di Roberto Maroni, che un paio di mesi fa ha richiamato intorno a sé in un'assemblea a Biassono (Brianza) decine di nostalgici esponenti che non si riconoscono più né nel Carroccio salviniano né nella compagine di destra a trazione Fratelli d'Italia. "Io ho aperto da tempo a Letizia Moratti, è l'unica che ha dato dimostrazione di aprirsi sui nostri temi", dichiara, raggiunto da Fanpage.it. "Ci può essere uno spazio politico condiviso, al di fuori degli schieramenti di destra o di sinistra". Senza contare il clamoroso addio di Gianmarco Senna, consigliere lombardo amico di Matteo che solo poche settimane fa ha girato la faccia e compiuto il salto dentro il Terzo Polo.

Sembra incredibile, ma non lo è. "È lo specchio della fine della Lega, che ha abbandonato le proprie vere istanze. Dentro il partito è pieno di delusi, e sono persone che rappresentano l'ossatura della Lega. Io credo, insomma, che questi tre consiglieri siano solo i primi: siamo a un momento di rottura. E Attilio Fontana rischia davvero di fare il presidente di minoranza. L'era di Matteo Salvini è finita".

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