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Cosa sappiamo della scomparsa di Gianfranco Bonzi, il custode di Brera vittima di una truffa amorosa

Gianfranco Bonzi, 59enne custode di un palazzo a Brera, nel centro di Milano, è scomparso dal 23 marzo scorso. Con sé ha solo un trolley azzurro, mentre ha lasciato a casa cellulare, carte di credito e carta d’identità. Dietro alla scomparsa, denunciata dal figlio Luka, potrebbe esserci un raggiro social architettato da un profilo falso chiamato Dua Lipa. Ultimo avvistamento in Sardegna, mai verificato.
A cura di Matilde Peretto
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È stato visto uscire dal portone della sua abitazione e poi più nulla. Gianfranco Bonzi, 59enne custode di un palazzo a Brera, nel centro di Milano, è scomparso dal 23 marzo. Con sé, secondo quanto emerso, ha solo un trolley chiaro di cui non si conosce il contenuto. Ha lasciato a casa cellulare, carte di credito e carta d'identità. A denunciare la scomparsa è stato il figlio Luka. Dietro al motivo dell'allontanamento ci sarebbe un raggiro social architettato da un profilo falso che si fa chiamare Dua Lipa. Alla presunta donna avrebbe inviato anche 5mila euro. I due si scrivevano assiduamente, ma quando Bonzi ha capito di essere stato preso in giro (e truffato) non avrebbe retto alla delusione. Il suo ultimo avvistamento è stato in Sardegna, a Cagliari, ma non è ancora stato verificato. Un'ulteriore ipotesi fatta trapelare da uno dei fratelli di Bonzi è quella del suicidio.

Cosa sappiamo sulla scomparsa: potrebbe essersi allontanato volontariamente

Le indagini sembrano propendere per un allontanamento volontario, anche se si stanno seguendo più piste. A quanto pare il 59enne, residente a Milano, stava attraversando un periodo emotivamente difficile. Non era riuscito a superare la morte dei genitori, tanto che il cugino, Enrico, ha raccontato di aver notato un cambiamento nel suo umore l'ultima volta che l'aveva sentito: gli sembrava depresso.

Quando se n'è andato, Gianfranco Bonzi indossava una giacca militare verde, jeans scuri, scarpe da tennis blu scuro con suola bianca e un trolley azzurro misterioso. Il contenuto della valigia non è ancora conosciuto, si sa solo che l'uomo aveva fatto la spesa all'Esselunga di Piazza Gae Aulenti a Milano il giorno in cui era scomparso e aveva speso 32 euro.

L'ultimo post su Facebook

Intorno alle 7 e mezza di mattina del 23 marzo, Bonzi ha pubblicato un post su Facebook in cui augurava buon compleanno a Chaka Khan, nome d'arte di Yvette Marie Stevens. Si legge: "è una cantante statunitense. Nella sua carriera ha ricevuto numerosi Grammy Award, ed è conosciuta soprattutto per successi internazionali come I'm Every Woman, I Feel For You, vecchia canzone del 1978 cantata da Prince Rogers Nelson, e Through the Fire".Un dettaglio che rende l'uomo attivo sui social fino a poche ore prima della sua sparizione.

Preoccupante, però, non è tanto questo suo ultimo post, quanto quello pubblicato su un'altra pagina Facebook chiamata "Costellazioni". Gianfranco Bonzi ha scritto: "Questo mio ultimo post che pubblico è anche una delle ultime azioni della mia vita. La causa, una delusione amorosa che non sono riuscito a reggere. Un saluto a tutti, ma soprattutto agli amici più cari coi quali ci siamo divertiti parecchio. Buona continuazione".

Le chat con la donna che si fingeva Dua Lipa

Analizzando la vita dell'uomo, ascoltando i racconti di amici e familiari e controllando il suo cellulare (lasciato in casa), gli inquirenti hanno capito che dietro alla scomparsa di Bonzi potrebbe esserci un raggiro online. Sono state trovate moltissime conversazioni con un account Facebook che si faceva chiamare Dua Lipa, come la famosa cantante britannica. Con lei (o lui) Bonzi chattava assiduamente, la chiamava "amore mio" e le aveva inviato anche 5mila euro attraverso due trance bancarie.

Il custode si era reso conto di essere stato raggirato quando la foto del profilo era cambiata e la persona che lo manovrava diceva di essere la stessa. Una giornalista di Chi l'ha visto? ha provato a scrivere a questa presunta donna e ha ottenuto la seguente risposta: se le avesse dato 50 euro sarebbe andata a cercarlo in Sardegna dove un'amica le avrebbe detto di averlo visto. Ha inviato anche un codice fiscale a cui fare il bonifico.

Da quel documento, la Polizia postale è riuscita a risalire all'identità di un uomo nato nel 1960 e residente in Sicilia. Si tratta di un tale Marcello che si fa chiamare "Il cubista Mizuno". Un uomo stravagante, ma estraneo alla vicenda. Anzi, molto probabilmente anche lui potrebbe essere stato vittima di un raggiro social.

Gianfranco Bonzi potrebbe essere in Sardegna

Oltre al filmato di sorveglianza in cui si vede Gianfranco Bonzi uscire dal palazzo in cui abita, nessun altra videocamera ha più ripreso il custode di Brera. In quel video si vede solamente lui, vestito come sempre, con la solita andatura e un trolley chiaro (azzurrino per la precisione) stretto alla mano. Quella valigia è un mistero: non si conosce il suo contenuto, né la sua utilità.

L'unico avvistamento di Bonzi dopo la scomparsa è stato segnalato da una fonte giornalista vicina a Mario Previtera, redattore del quotidiano La Sicilia. L'uomo sarebbe stato visto a Cagliari, in Sardegna, nella stessa isola che la finta Dua Lipa aveva proposto di andare a cercarlo. La segnalazione, però, non risulta verificata.

Le parole del figlio del custode scomparso a Brera

Numerosi gli appelli di familiari e amici, a partire dall'amico Michele, dal nipote Sebastian, fino al figlio Luka. Il suo è quello più toccante: "Ho perso mio padre nel senso che è scomparso ed è ancora peggio. Soffro tantissimo e soffrirò tutta la vita, quindi papà devi tornare. Sono venute a mancare delle persone vicine a me, ma perderle in questo modo con tanti dubbi ti spiazza, ti svuota e ti ‘resetta'".

"Ho capito che la vita è una. So che è banale, ma se dobbiamo dirci qualcosa diciamocelo. Ne abbiamo superate milioni di situazioni difficili, questa era una ‘cavolata' solo che è capitata nel momento sbagliato". Ha poi concluso ai microfoni di Chi l'ha visto? con la frase: "Dovresti aiutarci tu adesso papà".

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