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Cesano Maderno, minaccia una 28enne e le sbatte la testa contro un palo: fermato rapinatore

Una donna di 28 anni è stata vittima di una rapina e di un’aggressione mentre attendeva il treno a Cesano Maderno, in provincia di Monza, dopo aver finito il suo turno di lavoro serale in un pub. Stando alle prime informazioni, la donna è stata sbattuta contro un palo da un uomo di 30 anni, che voleva rapinarla del telefono e di 100 euro dal portafoglio. La donna è finita in ospedale con 15 giorni di prognosi: per l’aggressore sono scattate le manette.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Le ha preso la testa tra le mani e l'ha sbattuta più volte contro un palo prima di minacciarla con un coltello. Tutto per rapinarla del telefono e di 100 euro. È quello che è successo a Cesano Maderno, un paese in provincia di Monza e Brianza, ai danni di una ragazza di 28 anni. Stando alle prime informazioni, la ragazza, originaria della Bergamasca, aveva appena finito il turno serale in un locale del paese quando in stazione, nell'attesa che arrivasse il treno, è stata aggredita da un uomo di 30 anni. L'aggressore avrebbe prima colpito la 28enne sbattendola più volte contro un palo della luce della stazione per rapinarla e poi avrebbe scagliato diverse pietre contro i carabinieri del radiomobile di Desio e della stazione di Cesano Maderno, intervenuti in difesa della vittima.

Un'altra donna ha assistito alla scena e ha chiamato il 112

Ad allertare le forze dell'ordine sarebbe stata un'altra donna che ha assistito alla scena dalla finestra di casa sua, poco distante dalla stazione. I militari una volta giunti sul posto hanno trovato la vittima a terra, terrorizzata e con il volto coperto di sangue: la donna è stata trasportata in ospedale dai paramedici del 118 dove, dopo le medicazioni, è uscita con una prognosi di 15 giorni.

L'aggressore è stato arrestato

L'aggressore invece ha tentato la fuga scappando lungo i binari del treno e cercando di impaurire i carabinieri lanciando delle pietre. Ma l'inseguimento è durato poco: una volta raggiunto dai militari, per l'uomo, fino al 2018 ospite di un centro di accoglienza e ora in Italia con un permesso di soggiorno irregolare, sono scattate le manette e si sono aperte le porte del carcere. Dovrà ora rispondere davanti al giudice di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.

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