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Bimbi ustionati all’asilo, il padre che ha versato il bioetanolo sul fuoco ammette: “Lo avevo portato io”

Unico indagato, Roberto Tornicelli racconta al pm quella mattina all’asilo di Osio Sopra. Il flacone di bioetanolo usato per accendere il fuoco lo aveva portato lui. Rimane da chiarire il ruolo del personale scolastico.
A cura di Enrico Spaccini
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Erano tutti seduti in cerchio attorno al braciere. Cinque bambini della sezione Blu dell'asilo San Zeno di Osio Sopra (Bergamo) e tre papà volontari. Quella mattina erano impegnati nell'attività di orienteering: dovevano imparare a orientarsi nel cortile leggendo una mappa. Poi l'idea di arrostire dei marshmallow. È il quarantenne Roberto Tornicelli, uno dei papà, a occuparsene. Come ha spiegato al pubblico ministero Silvia Marchina, quel flacone di bioetanolo lo aveva portato lui, così come la pentola che stava usando. Il fuoco sembrava non accendersi, e allora la decisione di usare ancora combustibile. Poi la fiammata.

Le condizioni di salute dei due bambini ricoverati

Erano tutti seduti su delle piccole panchine in legno attorno al braciere. La fiamma improvvisa scaturita dal bioetanolo ha investito sia Tornicelli che aveva il flacone in mano, sia due dei bambini più vicini: una bimba di quattro anni che festeggiava il compleanno proprio quel 30 maggio e un maschietto della stessa età. La prima è ancora ricoverata all'ospedale Buzzi di Milano in serie condizioni, mentre il secondo si trova al Niguarda ma è meno grave. L'unico indagato è proprio il quarantenne di Osio Sopra Tornicelli con l'accusa di lesioni colpose gravissime.

L'interrogatorio a Tornicelli e il ruolo del personale scolastico da chiarire

Tornicelli ha spiegato al pm che non era la prima volta che usava del bioetanolo per accendere un fuoco. Ma quel giorno sembrava non attecchire. Per questo ha deciso di usarne ancora. Il quarantenne era stato convocato già venerdì 3 giugno, ma le sue condizioni fisiche instabili avevano costretto la posticipazione dell'interrogatorio. Investito dalla fiamma, ha ancora una mano bendata, i segni della scottatura sul polso e altre ferite su una gamba. "Ha risposto a tutte le domande del pm", confermano gli avvocati Simone Tangorra e Raffaella Galimberti. Rimane da chiarire il ruolo svolto dal personale scolastico. La coordinatrice didattica Simonetta Nava ha, fin dalle prime ore, ribadito che quel fuoco non era stato autorizzato. Tuttavia, la maestra della sezione Blu era presente durante l'attività dell'orienteering.

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