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Migranti, Renzi: “Numeri insostenibili, i cittadini sono esasperati. Su Ius Soli andiamo avanti”

Durante un intervento di geopolitica tenuto all’istituto Ispi di Milano, l’ex presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha dichiarato che la pressione migratoria ha ormai raggiunto livelli non più sostenibili: “I numeri di oggi non sono sostenibili. A chi mi dice ‘rinuncia allo Ius Soli perché hai il problema dell’immigrazione’ rispondo che non possiamo arrivare così in basso e non capire che un bambino nato in Italia e che ha frequentato un ciclo di studi ha il diritto di essere italiano senza attendere i 18 anni. Però contemporaneamente dobbiamo prendere atto che l’opinione pubblica è esasperata da questi temi”.
A cura di Charlotte Matteini
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Commentando le notizie relative agli sbarchi dei migranti tratti in salvo dalle Ong e dalla Guardia Costiera in questi ultimi giorni di fine giugno, oltre 13.000 nel giro di un week-end, Matteo Renzi, durante un convegno tenuto all'Ispi di Milano, ha dichiarato che ormai questi numeri, troppo ingenti rispetto alla capacità di accoglienza dell'Italia, non sono sostenibili. E dello stesso avviso è il ministro dell'Interno Marco Minniti che, secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa, appresa la situazione mentre era in volo per una visita ufficiale negli States, ha ordinato il rientro immediato in Italia e annullato tutti gli impegni istituzionali, chiedendo un incontro urgente al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. "I numeri di oggi non sono sostenibili, ma serve anche uno sforzo educativo e culturale di lungo periodo", ha spiegato Matteo Renzi, aggiungendo di essere assolutamente intenzionato ad andare avanti con l'approvazione definitiva dello Ius Soli, ma sottolineando che l'opinione pubblica è ormai esasperata.

Secondo Matteo Renzi l'errore geopolitico che ha portato all'aggravarsi dell'emergenza migratoria fu l'intervento militari in Libia ordinato dalla Francia allora governata da Nicolas Sarkozy, "una questione che resterà aperta per i prossimi 20 anni". "La politica ha il compito di dare una lettura profonda, non superficiale. A chi mi dice ‘rinuncia allo Ius Soli perché hai il problema dell'immigrazione' rispondo che non possiamo arrivare così in basso e non capire che un bambino nato in Italia e che ha frequentato un ciclo di studi ha il diritto di essere italiano senza attendere i 18 anni. Però contemporaneamente dobbiamo prendere atto che l'opinione pubblica è esasperata da questi temi".

"Bisogna spiegare la verità, che siamo da sempre un popolo di migranti e che serve una strategia di lungo periodo per integrare gli stranieri. Si deve prendere atto che la parola identità è bella e positiva e non è il contrario della parola integrazione. L'identità è anzi il presupposto dell'integrazione. A me piace l'incontro fra diverse culture, ma voglio difendere la cultura di questo territorio, non sono d'accordo con quei professori della West Coast che affermano che tutto è uguale", ha evidenziato l'ex presidente del Consiglio.

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