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Migranti, procedura infrazione Ue contro Italia. Richieste d’asilo raddoppiate in 3 mesi

Il problema riguarda le impronte digitali (non prese) e la corretta attuazione del regolamento Eurodac. Due mancanze dell’Italia a seguito delle quali la Commissione europea ha inviato al nostro paese una lettera di messa in mora. Intanto l’Eurostat dice che le richieste d’asilo sono aumentate a 800mila unità.
A cura di Biagio Chiariello
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La Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia sul fronte dei migranti. Oltre al nostro Paese la lettera di messa in mora è stata inviata anche a Croazia, la Grecia e Malta, per una "non corretta applicazione del regolamento europeo", che prevede che vengano raccolte le impronte digitali a tutti i profughi. In particolare, sarebbero due le inosservanze dell’Italia: procedure di rilevamento delle impronte digitali dei richiedenti asilo e trasmissione dei relativi dati eseguite senza i dovuti accorgimenti, e senza la corretta attuazione del regolamento Eurodac.

Procedura infrazione UE, la replica di Renzi

La decisione dell’esecutivo UE è stata subito commentata dal premier Matteo Renzi. "L'Europa non sta facendo tutto quello che deve fare per fronteggiare il flusso di migranti – ha detto il premier – . Noi stiamo realizzando gli hot spot, non è partito il processo di relocation, non è matura la consapevolezza che l'Italia non ha bisogno di aiuto dall'Europa, ma è se l'Europa vuole continuare ad essere se stessa. Non basta lavarsi la coscienza dando un po’ di soldi a qualche paese, per non tradire i propri valori e i propri ideali, per essere una comunità di donne e uomini, non un insieme di codici fiscali", ha affermato Renzi, che ha criticato i leader europei, "quelli che strillano il giorno dopo la tragedia e poi si nascondono".

Migranti, Italia nel mirino di Bruxelles

In realtà l’Italia è già da tempo nel mirino di Bruxelles per le difformità tra il numero di arrivi e il numero di registrazioni. Solo ad ottobre la Commissione Ue aveva inviato una lettera amministrativa, ma l'Italia "a distanza di due mesi non ha reagito in modo efficace", si spiega dall'esecutivo europeo. In estate l’organo comunitario aveva inviato al governo una lettera amministrativa di richiesta di chiarimenti sulla conformità con il regolamento Eurodac. E l’anno scorso – all’epoca della precedente Commissione guidata da José Manuel Barroso – i media svedesi avevano parlato di una possibile procedura di infrazione contro l’Italia, che poi fu smentita. Fonti comunitarie, citate dall’Ansa, parlano adesso di un “atto dovuto”.

Richieste d'asilo raddoppiate in 3 mesi

Nel frattempo sale il numero di richieste di asilo nella Ue: nel terzo trimestre 2015 sono state 410mila, il doppio rispetto al trimestre precedenti. Lo riferisce l’Eurostat. Germania e Ungheria sono i paesi con il maggior numero di richieste (108mila ognuna; 26%), seguono Svezia (42.500; 10%), Italia (28.400; 7%) e Austria (27.600; 7%). Rispetto al trimestre precedente, nel caso italiano il numero di domande è salito del 91% (Finlandia +842%, Ungheria +231%, Svezia +197%). Secondo le cifre diffuse dall’Eurostat, il numero di rifugiati siriani e iracheni che cercano protezione internazionale è più che triplicato rispetto al trimestre precedente, raggiungendo rispettivamente 138mila casi e 44.500 casi. Il numero degli afghani è raddoppiato a oltre 56.500.

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