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Migranti, MSF: “Ue ostacola le Ong. Nostra nave Aquarius è l’ultima rimasta nel Mediterraneo”

Dopo il caso della nave Proactiva Open Arms parte la denuncia di Medici Senza Frontiere: “Per nessun motivo rifugiati e migranti dovrebbero essere rimandati o intrappolati in Libia. È chiaro che i governi europei non stanno dando la giusta priorità alla sicurezza di queste persone”.
A cura di Annalisa Cangemi
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A partire dal sequestro della nave Proactiva Open Arms, disposto dalla procura di Catania, non si placano le polemiche. La nave, ormeggiata nel porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa, si era rifiutata di consegnare ai libici i 218 migranti salvati una settimana fa, che si trovavano in un barcone in acque internazionali. E proprio l'approdo in Italia è al centro dell'inchiesta per la mancata consegna alle motovedette libiche intervenute sul luogo del soccorso. Motovedette che però avevano minacciato di aprire il fuoco contro l'ong spagnola.

Medici Senza Frontiere ha denunciato oggi l'accaduto con un comunicato, in cui prende le difese dei volontari dell'associazione umanitaria: "Il recente caso del sequestro della nave di Proactiva, Open Arms, da parte delle autorità italiane, dopo il soccorso e lo sbarco di 216 persone, è l’ultima di una lunga serie di azioni attuate per ostacolare le ONG impegnate nell’azione salvavita in mare"– ha detto Annemarie Loof, responsabile delle operazioni di MSF – "Dalla ricostruzione dei fatti emerge che Open Arms stava soccorrendo persone in acque internazionali. In uno degli interventi, a 73 miglia nautiche dalla costa libica, la Guardia costiera libica ha minacciato con violenza il team dei soccorritori. C’è un preoccupante livello di collaborazione tra i governi europei e la Guardia costiera libica, dall’aver fornito formazione e risorse materiali, all’aver aperto per la Guardia costiera libica la strada delle acque internazionali, con l’obiettivo di riportare le persone in Libia". 

MSF si rivolge direttamente al governo italiano e agli altri governi europei: "Vediamo un’allarmante tendenza da parte del governo italiano e di quelli europei, che stanno cercando di criminalizzare e fermare le ONG, compresa MSF, nelle loro attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo" ha detto Loris De Filippi, presidente di MSF – "Dall’estate 2017 le autorità italiane, supportate dall’Unione Europea, hanno ostacolato sempre di più l’azione delle ONG nel salvare vite in mare: da un mal concepito Codice di condotta, a investigazioni giudiziarie strumentalizzate dalla politica, che hanno alimentato il sospetto verso le ONG e colpito la loro capacità di continuare il proprio lavoro. Con il recente sequestro della Open Arms in Sicilia, la nave Aquarius, gestita in collaborazione da SOS Mediterranee e MSF, è oggi l’unica nave di ricerca e soccorso rimasta in mare". 

La denuncia di MSF è rivolta contro l'Europa, che con questo processo di criminalizzazione delle Organizzazioni non governative spingono sempre più spesso i migranti tra le braccia dei loro carcerieri libici: "Per nessun motivo rifugiati e migranti dovrebbero essere rimandati o intrappolati in Libia. È chiaro che i governi europei non stanno dando la giusta priorità alla sicurezza di queste persone. Al contrario, continuano a giocare sporco con le loro politiche, a cui le vite delle persone restano appese" conclude Loris De Filippi.

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