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Migranti, Fico difende le Ong: “Chi fa solidarietà deve avere il supporto dello Stato”

Il presidente della Camera Roberto Fico si schiera in difesa delle Ong che intervengono in mare nel Mediterraneo in soccorso dei migranti, mostrando una linea diversa rispetto a quella di Matteo Salvini: “Chi fa solidarietà deve avere il supporto dello Stato, lo Stato deve essere vicino ai più deboli”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le posizioni critiche di gran parte del governo, a partire dal ministro degli Interni Matteo Salvini e dal vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, sul tema delle Ong che salvano vite in mare, sembrano non trovare una corrispondenza nel presidente della Camera Roberto Fico. “Chi fa solidarietà deve avere il supporto dello Stato”, afferma Fico dopo aver incontrato prima Medici senza Frontiere e poi anche Amnesty International. Questa mattina il presidente della Camera ha ricevuto a Montecitorio una delegazione di Medici senza Frontiere composta dal direttore della sezione italiana, Gabriele Eminente, dal responsabile della comunicazione del centro operativo di Bruxelles, Sergio Cecchini, e dal responsabile advocacy per l’Italia, Marco Bertotto.

Al termine degli incontri avuti oggi da Fico, al presidente della Camera è stato chiesto un commento sulla considerazione che gli operatori delle Ong sarebbero dei “vice-scafisti”. Fico non è voluto entrare nella polemica, ma ha replicato: “Sono la terza carica dello Stato, non entro in queste cose. Dico solo che chi fa solidarietà deve avere il supporto dello Stato”. “Lo Stato – ha affermato ancora il presidente della Camera – deve essere vicino ai più deboli, la loro sofferenza è anche la mia sofferenza, ricerca della dignità è la mia ricerca della dignità”. Un discorso che non vale “solo in tema di migranti, ma delle sofferenze in generale e dei diritti”.

Fico ha sottolineato come Medici senza Frontiere sia “una Ong molto importante, che si occupa in tutto il mondo di aiutare le persone che ne hanno bisogno, ha campi in zone di guerra ed è impegnata anche nel Mediterraneo”. Secondo il presidente della Camera è quindi importante “supportare le organizzazioni che aiutano le persone”.

L’incontro con Amnesty è invece servito a parlare di un’altra questione molto delicata, quella della morte di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto. “C’è la volontà da parte di tutti, anche dello Stato italiano, di perseguire ad ogni costo la verità sul caso Regeni – ha sottolineato Fico – Chiediamo una verità che sia sostanziale, forte, definitiva. Oggi non è un giorno della memoria per Giulio Regeni, ma un giorno della ricerca continua della verità”. “Ho ribadito il mio impegno insieme a quello di tante altre persone che stanno seguendo questa vicenda, dobbiamo andare avanti fino in fondo”, ha concluso il presidente della Camera.

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