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Migranti, accordo Ue al ribasso: i ricollocamenti si fermano a quota 32mila

Saranno circa 32mila gli immigrati che verranno accolti e redistribuiti nell’Ue, tra quelli giunti in Italia e Grecia, e non i 40mila previsti dal piano della Commissione. Per Alfano l’accordo è “un primo passo”.
A cura di Susanna Picone
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Ore 23.20 – Ue precisa, redistribuiti 32mila migranti. Saranno redistribuiti solo circa 32.000 migranti di quelli presenti in Italia e in Grecia, e non 35.000. È quanto precisano Commissione e presidenza Ue rispetto alle cifre fatte circolare precedentemente. Il gap di ricollocamenti di migranti che resta da colmare entro fine anno è di circa 8mila, anziché 5mila. Questo perché i reinsediamenti disponibili rispetto all'obiettivo di 20mila sono 24.500, e non 22.500, come era stato detto in un primo momento. Dei 4.500 in più, già 2.500 sono stati utilizzati come ricollocamenti. Di conseguenza il numero di ricollocamenti raggiunto si ferma a 32.256 e non 35.000.

A Bruxelles i 28 Paesi dell’Unione si sono ritrovati intorno al tavolo per la parlare delle quote di migranti destinati all’Europa. Il risultato dell’incontro è che saranno circa 35mila i ricollocamenti dei migranti bisognosi di protezione internazionale in Europa e non i 40mila previsti dal piano della Commissione Ue. È quanto si apprende da fonti diplomatiche europee in merito all'accordo che sarebbe stato raggiunto nel pomeriggio a Bruxelles. Tra sei mesi i Paesi Ue rifaranno il punto della situazione per vedere se sarà possibile raggiungere l'obiettivo iniziale ostacolato da alcuni Paesi che hanno dato una disponibilità di accoglienza inferiore alle attese. In totale, tra reinsediamenti e ricollocamenti, si arrivererebbe un po' sotto quota 55mila. La disponibilità maggiore di alcuni Paesi sui reinsediamenti, circa 4mila in più rispetto ai 20mila previsti, è stata riorientata sui ricollocamenti che erano fermi ai 30mila.

Alfano: “Siamo coperti per il primo anno” – L’accordo raggiunto a Bruxelles permette di ridistribuire i richiedenti asilo siriani ed eritrei giunti in Italia e in Grecia verso il resto dell’Europa. All’Italia è stato chiesto di istituire centri per l’identificazione dei rifugiati e di prendere le impronte digitali. Secondo il ministro degli Interni italiano Angelino Alfano l’accordo è “un primo passo” sul piano di due anni: “Noi siamo completamente coperti per il primo anno” – ha detto Alfano – mentre “sul secondo anno la copertura non è ancora definita all’ultimo dettaglio” ma “lo sarà entro dicembre”. Il ministro Alfano ha anche sottolineato come con l’intesa Ue di oggi “abbiamo avuto molto di più di quello che tutti i governi precedenti avevano mai pensato di avere” sull’immigrazione. L'attuazione delle misure chieste all'Italia, come per esempio la registrazione, avanzerà “con la stessa progressione e progressività con cui si procederà relativamente al completamento dei numeri che deve portarci a 40 mila” ricollocamenti dei profughi, ha detto ancora Alfano.

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