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100 migranti soccorsi dai libici. Matteo Salvini: “Tutti tornati da dove erano partiti, bene”

Alarm Phone, il servizio telefonico per i migranti in difficoltà, aveva lanciato l’allarme poche ore prima: “Abbiamo perso contatto con il barcone. Le autorità italiane hanno ancora una volta rifiutato di assumersi responsabilità e hanno informato la Guardia costiera libica. Noi temiamo che i migranti siano ora ricondotti negli orribili campi di detenzione in Libia”
A cura di Annalisa Cangemi
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Sono stati soccorsi da una motovedetta della Guardia Costiera libica i migranti che erano a bordo di un gommone in difficoltà segnalato da Alarm Phone. Secondo quanto si apprende da fonti italiane, la Guardia Costiera di Tripoli ha assunto il coordinamento delle operazioni di soccorso, perché il natante si trovava nell'area Sar di sua competenza, per cui è stato inviato inviato un mezzo nell'area. Al termine delle operazioni di salvataggio sono stati recuperati circa cento naufraghi.

Alarm Phone, il servizio telefonico per i migranti in difficoltà nel Mediterraneo, aveva lanciato l'allarme: "Abbiamo perso contatto con il barcone e non siamo più in grado di comunicare con le persone a bordo. Le autorità italiane hanno ancora una volta rifiutato di assumersi responsabilità e hanno informato la Guardia costiera libica. Noi temiamo che i migranti siano ora ricondotti negli orribili campi di detenzione in Libia". Mediterranea Saving Humans, la piattaforma delle associazioni italiane che con nave Mare Jonio si alterna nel Mediterraneo con le navi delle ong Proactiva Open Arms e Sea Watch, ha divulgato un appello, chiedendo l'intervento delle autorità italiane e maltesi.

"Aver svuotato il mare delle navi della società civile non significa in alcun modo avere fermato le partenze, come in mala fede continua ad essere ripetuto dal governo italiano, impegnato soltanto nella sua guerra contro chi salva le vite umane. Significa, invece, condannare a morte persone in fuga dall'inferno libico ed eliminare testimoni dei naufragi" sottolineano da Mediterranea,  sollecitando le autorità italiane e maltesi a diramare "l'Sos ad ogni nave presente nell'area, senza che questo significhi in alcun modo, come avvenuto nel recente passato, ordinare ai cargo commerciali di riportare le persone soccorse in Libia" perché "ciò configura una gravissima violazione di tutte le Convenzioni internazionali sui diritti umani e del diritto del mare".

Alarm Phone ha spiegato di aver ricevuto una chiamata da un'imbarcazione partita da Khoms in Libia. Il servizio di soccorso aveva segnalato la presenza di 150 persone: "150 vite a rischio! Alarm Phone – aveva scritto questa mattina in una nota – ha ricevuto la chiamata di una barca partita da Khoms/Libya. Dicono che a bordo ci sono anche 50-60 donne, anche incinte, e 30 bambini. Il motore ha smesso di funzionare. Nessun salvataggio in vista. Le autorità italiane e maltesi sono state informate". Al momento non si sa nulla della sorte delle persone salvate, che potrebbero essere condotte adesso in luoghi dove vengono sistematicamente violati i diritti umani.

Il ministro Salvini è soddisfatto dell'esito dell'operazione

Il ministro degli Interni ha commentato così il salvataggio portato a termine dalla Guardia costiera libica: "Gommone con 100 immigrati individuato e recuperato dalla Guardia Costiera Libica. Tutti salvi, tutti tornati da dove erano partiti. Bene". 

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