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“Maschi selvatici non checche isteriche”. Striscione shock al Liceo Giulio Cesare di Roma

Lo striscione è stato esposto dagli studenti dell’associazione di estrema destra Lotta Studentesca per protestare contro la lettura a scuola di un romanzo con due gay come protagonisti.
A cura di D. F.
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"Maschi selvatici, non checche isteriche": l'incredibile slogan era scritto stamattina su uno striscione realizzato dagli studenti di Lotta Studentesca, organizzazione di estrema destra che ha protestato davanti al liceo classico Giulio Cesare, del quartiere trieste. I ragazzi ce l'avevano con il romanzo "Sei come sei" di Melania Mazzucco, che affronta il tema dell'amore omosessuale e rientra tra le letture proposte agli studenti dell'istituto nell'ambito della "Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale".

Ma cosa racconta di così strano e inaccettabile (a opinione degli studenti di Lotta Studentesca) il libro? E' la storia di Eva, nata da due papà o, per la precisione, dall'inseminazione artificiale con utero in affitto. Dopo la morte di uno dei due genitori Eva viene adottata dagli zii: va in gita scolastica e viene bersagliata dagli insulti di alcuni bulletti. Reagisce scaraventandone uno sotto il treno della metropolitana: convincendosi di essere un'assassina la ragazza fugge sugli Appennini, dove incontra l'altro padre, per poi tornare a Milano e scoprire, in ospedale, che la vittima della sua reazione è sopravvissuta e si trova in ospedale.

Una storia come molte altre che, però, non è andata giù a Lotta Studentesca che, tramite il suo responsabile Andrea Di Cosimo ha detto: "L’azione in questione è stata effettuata per esprimere il nostro dissenso nei confronti della decisione di alcuni docenti di sottoporre, agli alunni delle classi del ginnasio, la lettura del romanzo ‘Sei come sei’, di carattere decisamente omosessualista e fin troppo esplicito. E’ inaccettabile che al giorno d’oggi, con la crisi che impera e con la disoccupazione a livelli record, vengano presentati ai giovani studenti modelli di vita deviati e perversi come se fossero la normalità o rappresentassero una priorità. Spetterà a noi ragazzi rialzare le sorti del nostro paese e non sarà di certo attraverso la propaganda gay che ciò sarà possibile. Il nucleo fondamentale della società è infatti la famiglia, quella tradizionale, formata da padre, madre e figli ed è solo su questo modello che si baserà il futuro della nostra nazione. Ci auguriamo che non si verifichino più episodi di questo tipo e che romanzi del ‘genere’ vengano eliminati definitivamente dalla scuola pubblica".

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