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Mare Jonio, nave riprende i soccorsi in mare: “Denunciamo Salvini per la direttiva anti-ong”

A bordo della ‘Mare Jonio c’è anche un sacerdote, don Mattia Ferrari: “Sono qui per vivere il Vangelo di Gesù accanto a questi ragazzi affamati di giustizia e operatori di pace. Sono qui per portare la vicinanza della Chiesa di Gesù a questi ragazzi che rischiano la loro stessa vita per salvare quella del prossimo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La nave Mare Jonio, della piattaforma umanitaria Mediterranea Saving Humans, è salpata questa mattina dal porto di Marsala per la sua missione di monitoraggio e di salvataggio nel Mediterraneo occidentale: "È un imperativo morale", ha detto una portavoce in conferenza stampa alla Camera. L'armatore Alessandro Metz ha presentato questa mattina alla procura di Roma una querela per calunnia aggravata e diffamazione per la direttiva del ministro dell'Interno Matteo Salvini per fermare gli sbarchi. "Calunnia aggravata perché siamo accusati del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina (che comporta una pena di 10 anni) e diffamazione perché la direttiva è stata pubblicata sul sito del ministero dell'Interno", ha spiegato l'armatore.

"Siamo contenti se si aprirà l'inchiesta perché ci permetterà di andare a fondo nella situazione. Con questa querela, se il ministro deciderà di non scappare dal processo, si potrà determinare se la direttiva corrisponde al vero. È un'opportunità che diamo al ministro", ha spiegato Metz. "Ci è stata fatta una diffida dal salvataggio e soccorso sistematico: la Mare Ionio è una nave commerciale che agisce anche con un monitoraggio di quanto succede nel Mediterraneo, attivando i soccorsi se ci sono imbarcazioni in situazione di stress. Se non ci sono strutture in grado di intervenire, l'armatore e il comandante della Mare Jonio mai si sottrarranno alle normative internazionali, alle leggi del mare e a quelle dell'umanità, che vuol dire salvare le persone a rischio annegamento nel Mediterraneo – ha aggiunto l'armatore – Mai verrà dato quest'ordine alla Mare Jonio. In un Paese civile la direttiva sarebbe stata un invito a tutte le navi nel Mediterraneo, vista la situazione drammatica in Libia, di essere pronte a corrispondere alle esigenze di umanità nel salvare le persone a rischio di annegamento e in fuga da una zona di guerra". 

La replica del ministro Matteo Salvini

Il ministro degli Interni Matteo Salvini ha commentato così sui social la notizia della querela, annunciata questa mattina in conferenza stampa alla Camera: "La nave dei centri sociali vuole denunciarmi, altra medaglia!".

Anche un sacerdote partecipa alla missione della Mare Jonio

A bordo dell'imbarcazione c'è anche il venticinquenne don Mattia Ferrari, sacerdote da meno di un anno, che insieme alla diocesi di Modena e a quella vicina di Bologna ha lavorato con i ragazzi dell'oratorio e con gli attivisti di associazioni come Ya Basta e Labas. A raccontare la sua storia è il quotidiano Avvenire. "Sono qui – ha detto il giovane sacerdote – per vivere il Vangelo di Gesù accanto a questi ragazzi affamati di giustizia e operatori di pace. Sono qui per portare la vicinanza della Chiesa di Gesù a questi ragazzi che rischiano la loro stessa vita per salvare quella del prossimo, e ai migranti che casomai verranno salvati durante la missione". Essere a bordo delle navi di soccorso "fa parte della nostra missione", ha detto don Gianni De Robertis, direttore della Fondazione Migrantes della Cei. "Nel volto dei migranti – ha aggiunto – noi vediamo il Cristo che ci viene incontro e non possiamo non essere lì dove questi fratelli ci tendono le braccia".

"Mi sento di benedire e incoraggiare le persone di buona volontà che sono su quella nave – ha detto l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice – ed è un bene che ci sia un sacerdote con loro, perché i valori del Vangelo e gli uomini di buona volontà si incontrano sempre".

Barca con 20 migranti in difficoltà: "Nessuna notizia da ieri"

La piattaforma umanitaria aveva diffuso la notizia via Twitter ieri sera: venti migranti sono in pericolo in mare al largo della Libia su una piccola imbarcazione e hanno lanciato ieri pomeriggio un Sos, "e la responsabilità di salvarle è delle autorità maltesi e italiane", ha dichiarato in conferenza stampa alla Camera Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea. La nave Mare Ionio è diretta sul posto, "ma sarà lì solo tra 20 ore".

Secondo quanto riferito in diretta Skype anche dal responsabile della missione, Giuseppe Caccia, "l'allerta per il salvataggio di queste 20 persone è stato diramato dalle autorità italiane". "Non ci sono più notizie di questa imbarcazione dal tardo pomeriggio di ieri – ha detto la portavoce – Il nostro capo missione ci ha detto che una nave commerciale italiana è nella zona e sta pattugliando" in cerca dei migranti alla deriva. L'Alto commissariato Onu per i rifugiati "ha diffidato tutti dal riportare i migranti in Libia, che non è un porto sicuro", ha affermato poi Sciurba.

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