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Deficit / PIL al 2,4%

Manovra, il governo aumenta la pressione fiscale al 42,4%: ora c’è la conferma ufficiale

Nel 2019, con l’approvazione della manovra, la pressione fiscale aumenterà dal 42% al 42,4%. A comunicarlo è il presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, confermando un dato che rimarrà sostanzialmente stabile negli anni successivi: al 42,8% nel 2020 e al 42,5% nel 2021. La pressione fiscale “leggermente aumenta”, afferma Giuseppe Pisauro.
A cura di Stefano Rizzuti
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La pressione fiscale aumenterà nel 2019. La conferma arriva dal presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro, audito in commissione alla Camera sulla manovra. Senza contare l’effetto delle imposte locali, su cui non è possibile fare previsioni ma che potrebbero aumentare, la pressione sale dal 42% al 42,4% nel 2019. “Leggermente aumenta”, afferma Pisauro pur spiegando che dare ora questi numeri è come una “sorta di tombola” e le cifre potrebbero quindi non essere del tutto attendibili. Ma Pisauro ribadisce che la pressione fiscale aumenterà di circa mezzo punto percentuale e rimarrà poi stabile, intorno a quei valori, anche nei due anni successivi del triennio.

Il presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio ha spiegato di aver provato “a fare un calcolo semplice, con tendenziale e nuovo Pil”. Si parte dall’attuale tasso di pressione fiscale che si attesta al 42% e non al 41,8% “perché il Pil è cambiato” nel 2018 rispetto alle previsioni iniziali. In confronto a quel dato del 42% nel 2018, nel 2019 si aumenta e ci si attesterà al 42,4%. E anche il calcolo su 2020 e 2021 non cambia molto. Negli anni successivi si è fatto un calcolo non considerando comunque le clausole di salvaguardia Iva, che valgono 1,2 o 1,5 punti in più di pressione fiscale. Riuscendo a disinnescarle, comunque, la pressione fiscale sarebbe al 42,8% nel 2020 e al 42,5% nel 2021, secondo “il profilo fatto in prima approssimazione”.

Questo sarebbe “grosso modo il dato, però onestamente sono numeri che prima non ho dato perché vanno verificati”, spiega ancora il presidente dell’Upb. La sua risposta arriva dopo specifica domanda del deputato del Pd, Luigi Marattin, che ha insistito usl punto. “Il messaggio sostanziale, in termini economici – replica ancora Pisauro – è che c’è un leggero aumento di mezzo punto che poi rimane stabile”. Commenta lo stesso Marattin su Twitter: "Arriva la risposta del presidente Upb: ‘nel 2019 la pressione fiscale aumenta al 42,4%'. Eccolo il governo del cambiamento: per la prima volta da 5 anni cambia il segno della pressione fiscale. Prima diminuiva, ora aumenta". L'ex ministro Maria Elena Boschi, sempre su Twitter, scrive: "In commissione si smaschera un'altra bugia del governo. Nel 2019 le tasse aumenteranno. Non solo per il terzo settore. E questo lo dice un organo terzo". Inoltre, il presidente dell'Upb parla anche del carattere recessivo della manovra: il rischio di una recessione per il 2019 esiste, "non vi è dubbio". E la manovra "è chiaramente recessiva nel 2020 e nel 2021, lo dice anche il governo".

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