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Ma il governo Berlusconi è ancora in grado di operare?

Se lo chiede in una nota il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che prende atto della complicatissima situazione in cui versa l’attuale esecutivo.
A cura di Alfonso Biondi
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Se lo chiede in una nota il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che prende atto della complicatissima situazione in cui versa l'attuale esecutivo

Dopo la mancata approvazione del Rendiconto dello Stato per l’anno 2010, la maggioranza di governo è alle corde. L'episodio di ieri sta gettando ombre a dir poco inquietanti sul futuro dell'attuale esecutivo e, sebbene il dominus Silvio Berlusconi abbia annunciato l'intenzione di presentarsi davanti alle Camere e chiedere la fiducia, la situazione resta preoccupante. Soprattutto ora che anche Giorgio Napolitano ha detto la sua.

In una nota diffusa oggi, il Capo dello Stato ha ribadito di aver preso sempre e imparzialmente atto della "convinzione espressa dal governo e dai rappresentanti dei gruppi parlamentari che lo sostengono circa la solidità della maggioranza che attraverso reiterati voti di fiducia ha confermato il suo appoggio all'attuale esecutivo". Tuttavia la mancata approvazione del primo articolo del Rendiconto dello Stato e "negli ultimi tempi, l'innegabile manifestarsi di acute tensioni in seno al governo e alla coalizione, con le conseguenti incertezze nell'adozione di decisioni dovute o annunciate, suscitano interrogativi e preoccupazioni i cui riflessi istituzionali non possono sfuggire".

Interrogativi e preoccupazioni che per Napolitano non sono esclusivamente riconducibili a quanto accaduto ieri, ma che vengono alimentati anche da infruttuosi contrasti interni (come la spaccatura sul condono o la minaccia di una spallata da parte di Claudio Scajola e Beppe Pisanu). E il rischio, concreto, è quello di non riuscire a fronteggiare gli impegni che l'Europa ci chiede di rispettare in maniera tempestiva. E qui la nota di Napolitano si fa molto più dura:

La questione che si pone  è se la maggioranza di governo ricompostasi nel giugno scorso con l'apporto di un nuovo gruppo sia in grado di operare con la costante coesione necessaria per garantire adempimenti imprescindibili come l'insieme delle decisioni di bilancio e soluzioni adeguate per i problemi più urgenti del paese, anche in rapporto agli impegni e obblighi europei. E' ai soggetti che ne sono costituzionalmente responsabili, Presidente del Consiglio e Parlamento, che spetta una risposta credibile.

Parole molto chiare sulle quali Silvio Berlusconi e la sua maggioranza dovranno meditare a lungo. E ora che anche il Capo dello Stato è uscito allo scoperto, l'impressione è che qualcosa possa davvero cambiare.

Bilancio.: sì ricomincia da zero

Su quanto accaduto ieri la Giunta per il regolamento ha dato il suo parere: la bocciatura dell'articolo 1 del Rendiconto preclude i restanti articoli. L'iter del provvedimento è quindi da considerarsi concluso. Ora la conferenza dei capigruppo dovrà decidere come procedere.

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