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Il Governo allo sbando, battuto alla Camera sul rendiconto dello Stato

Un caso senza precedenti nella storia del nostro Parlamento, la maggioranza è andata sotto nel testo fondamentale per il Bilancio dello Stato. Il Ministro Tremonti non ha votato facendo infuriare Berlusconi che era presente in Aula. Domani sarà la Giunta per il Regolamento a decidere se sarà possibile proseguire l’esame del testo.
A cura di Antonio Palma
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Un caso senza precedenti nella storia del nostro Parlamento, la maggioranza è andata sotto nel testo fondamentale per il Bilancio dello Stato. Il Ministro Tremonti non ha votato facendo infuriare Berlusconi che era presente in Aula. Domani sarà la Giunta per il Regolamento a decidere se sarà possibile proseguire l’esame del testo.

Un fatto senza precedenti lo ha definito il Presidente della Camera, Fini, quello che è successo questo pomeriggio in Aula a Montecitorio. Il Governo è stato battuto sul rendiconto dello Stato per l’anno 2010, la Camera ha bocciato l’art1 del testo rendendo inutile il prosieguo della votazione sulla restante parte.

La maggioranza richiesta era di 291 voti, ma i voti del Governo sono rimasti a 290 arrivando solo ad un pareggio con quelli dell’opposizione. Il fatto grave è che al voto non hanno partecipato né il Ministro Bossi che stava parlando con i giornalisti né Tremonti, che pur presente in Aula risultava in missione, innescando un caso senza precedenti nella storia repubblicana. La seduta è stato immediatamente sospesa dal Presidente Fini sotto le urla "dimissioni-dimissioni" delle opposizioni.

Alla dichiarazione finale, Berlusconi è subito uscito dall’Aula visibilmente contrariato. Subito dopo un immediato vertice di Governo con i Ministri presenti per fare il punto della situazione. L’incredulità è generale e nessuno sa effettivamente come proseguire, la conferenza dei capigruppo convocata subito dopo la seduta ha deciso che sarà la Giunta per il regolamento della Camera a decidere se l’Aula potrà riprendere domani i lavori sul testo.

Il Voto come ha ricordato lo stesso Fini mentre sospendeva la seduta “ha evidenti implicazioni politiche” e il Governo ne dovrà tenere conto. Le attenzioni si son subito rivolte sul Ministro dell’Economia che non ha votato in un esame così importante, così come accaduto poco prima nella votazione sul documento di economia e finanza passato solo per due voti di scarto. Conti alla mano però mancavano anche altri politici che in queste ore preoccupano il Governo come l’ex Ministro Scajola e almeno 14 esponenti del Pdl. A mandare sotto il Governo hanno contribuito anche le assenze di Scilipoti e di altri “Responsabili”.

E’ la 91esima volta che il governo viene battuto e le opposizioni si preparano a dare battaglia per concludere anticipatamente la legislatura. Tutte le opposizioni sperano che in queste ore Berlusconi prenda la decisione di salire al Quirinale. “Un governo bocciato sul consuntivo non può fare l'assestamento di bilancio e senza assestamento il governo non c'è più” ha detto il segretario del Pd Bersani, della stessa idea è Di Pietro che ha confermato “non è un incidente parlamentare ma un atto politico che ha la stessa rilevanza di un voto di fiducia”. Ora il pessimismo incomincia a imperversare anche tra le fila della maggioranza, il capogruppo alla Camera del Pdl Cicchitto prevedendo possibili ripercussioni sulle prossime votazioni già ha precisato “è certo che ora si rinvia l'esame del ddl intercettazioni e ha chiesto al Governo di verificare la fiducia in Parlamento.

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