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Libertà di stampa, per Rsf il problema è Grillo. Lui replica: “Pazzesco”

Diffusa la classifica della libertà di stampa mondiale, l’organizzazione Rsf ha duramente attaccato Beppe Grillo, sostenendo che il leader del M5S “non esita a rendere pubblica l’identità dei cronisti che lo infastidiscono”. Dal canto suo Grillo ha replicato prontamente: “Se i TG e i giornali non vi danno le notizie o vi danno notizie false o vi danno notizie non verificate è perché hanno paura di me, ma per Rsf il problema sono io”.
A cura di Charlotte Matteini
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Nel corso della mattinata l'organizzazione Reporters sans Frontières, che ogni anno stila la classifica mondiale della libertà di stampa, ha sottolineato che tra i vari problemi che minano la libertà dei giornalisti italiani ci sarebbero le intimidazioni di un capo politico. Rispetto all'anno passato la situazione del Belpaese è nettamente migliorata e infatti l'Italia è passata in soli 12 mesi dal 77° al 52° posto in classifica, scalando ben 25 posizioni. La situazione permane comunque non troppo idilliaca, in quanto persistono numerosi casi di minacce e intimidazioni ai giornalisti da parte di mafie e organizzazioni criminali, variabili da sempre analizzate da Rsf per stilare la classifica. Una novità, però, esiste rispetto al passato: l'organizzazione ha infatti rilevato che tra i problemi che i giornalisti italiani si trovano ad affrontare ci sarebbero le continue intimidazioni lanciate via blog dal fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Nel rapporto 2017, infatti, al capitolo dedicato all'Italia, si legge: "Il livello di violenza contro i giornalisti (incluse le intimidazioni e minacce fisiche e verbali) è allarmante, specialmente “da politici come Beppe Grillo, del Movimento 5 stelle, che non esitano a rendere pubblica l’identità dei cronisti che lo infastidiscono".

Il miglioramento della posizione italiana si deve soprattutto all'assoluzione di diversi giornalisti, specialmente quelli implicati nel processo Vatileaks, ma la situazione del Belpaese rimane comunque delicata in quanto ancora oggi esistono sei giornalisti sotto protezione della polizia per minacce di morte subite dalle organizzazioni criminali e nel corso degli ultimi 12 mesi Rsf ha anche rilevato, appunto, l'atteggiamento poco democratico del leader del Movimento 5 Stelle, sottolineando che "i giornalisti subiscono pressioni da parte dei politici ed optano sempre più per l’autocensura".

Grillo: "Oggi scopro di essere io la causa del problema di libertà di stampa in Italia"

A stretto giro, il fondatore del Movimento 5 Stelle ha replicato a Rsf con un post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo: "Oggi ho scoperto di essere io la causa del problema di libertà di stampa in Italia. Lo afferma il rapporto di Reporters Sans Frontieres appena pubblicato. Mi ha aperto gli occhi. Io pensavo che fosse perché i partiti politici con la lottizzazione si sono mangiati la Rai piazzando i loro uomini nel management e nei telegiornali e dicendo loro che cosa dire e che cosa non dire. Pensavo che fosse per i giornalisti cacciati dai programmi RAI o per le minacce del partito di governo a quelli che sono indipendenti, come Report. Pensavo che fosse perché in Italia non ci sono editori puri e metà delle tv generaliste le controlla il capo di Forza Italia e perché la tessera numero uno del Pd controlla il secondo giornale più diffuso in Italia. No, la colpa è mia", scrive Grillo, rispedendo ogni accusa al mittente.

Se i TG e i giornali non vi danno le notizie o vi danno notizie false o vi danno notizie non verificate è perché hanno paura di me. Reporter Senza Frontiere dice che diffondo "l'identità" dei "giornalisti sgraditi". Forse non sono stati informati bene dai direttori dei giornali italiani che li hanno contattati per cambiare la classifica (vi hanno contattato, vero?). Non viene pubblicata l'identità dei giornalisti sgraditi, viene smentita la balla che diffondono o viene risposto alle loro offese gratuite. Sono andato a ripescare i post del 2016, anno a cui si riferisce il report, in cui si parla di giornalisti.

Eccoli:

Gennaio 2016: quando Orfeo, direttore del tg1, censurò la carrellata di indagati del pd
Aprile 2016: quando il direttore de l'Unità D'Angelis pubblicò la bufala di Virginia Raggi nel video di propaganda di Berlusconi e neppure chiese scusa
Ottobre 2016: Federica Angeli che sminuiva le minacce mafiose arrivate a un nostro consigliere
Ottobre 2016: Rondolino che dà del cretino a Gianroberto Casaleggio, cofondatore del MoVimento 5 Stelle, poco dopo la sua scomparsa
Novembre 2016: la bufala cosmica di Jacopo Iacoboni pubblicata da La Stampa su Beatrice Di Maio e ripresa da tutti i media senza alcuna verifica

Poi ci sono centinaia di denunce di bufale generiche e di censure più o meno velate. Ma cari reporter senza frontiere, denunciare un fatto (l'oggettiva inesistenza di libertà di stampa) e chiedere smentita alle notizie false non può essere considerata un'intimidazione. Noi ci battiamo per un'informazione libera, indipendente e accessibile a tutti come ci ha riconosciuto Julian Assange, intervenuto a Italia 5 Stelle a Palermo: "Avete ottenuto un risultato straordinario, squarciando il velo dei filtri, che sono molto forti in Italia, della vecchia stampa mainstream corrotta. Penso che questo sia probabilmente il vostro successo più importante".

Ma anche Assange ha preso un abbaglio. La colpa di questo sistema informativo marcio è mia. In un Paese in cui un ex premier condannato tiene in mano tre televisioni da oltre 20 anni, dove molti giornali nazionali sono amministrati da editori impuri iscritti a partiti politici o, peggio ancora, dove alcuni quotidiani sono persino proprietà diretta di partiti politici, il problema sono io, che scrivo su un blog. Ma… sarà.

Ruocco (M5S) attacca Rsf: "Saviano e Scalfari sono membri"

È polemica per un tweet della deputata del MoVimento 5 Stelle Carla Ruocco, che allude alla presenza dei due giornalisti nel board dell'organizzazione internazionale:

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