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Liberalizzazioni, il governo pone la questione di fiducia

L’esecutivo ha posto la questione di fiducia al Senato sul maxiemendamento al decreto sulle liberalizzazioni. Alle 15 le dichiarazioni di voto.
A cura di Alfonso Biondi
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Giarda e Schifani

Al Senato l'esecutivo ha posto la questione di fiducia sul maxiemendamento al decreto sulle liberalizzazioni. Il maxiemendamento, come ha sottolineato il Ministro per i rapporti col Parlamento Piero Giarda, recepisce di fatto il testo licenziato dalla Commissione Industria di Palazzo Madama. Il provvedimento è stato quindi "blindato", ora la parola passerà all'Assemblea che dovrà decidere come votare. La conferenza dei capigruppo ha fissato l'inizio delle dichiarazioni di voto per le 15 di oggi. Seguirà la chiama dei senatori.

La Lega critica l'ennesima fiducia. Maroni: "Un abuso"- Proteste vibranti arrivano dal Carroccio che contesta a Monti e al suo governo l'ennesima fiducia. Umberto Bossi s'è chiesto il perché di un tale atteggiamento: "Visto che in Parlamento ha tanti voti- ha sottolineato il senatùr- Monti mette la fiducia. Forse ha paura, perché nonostante la forza, forse è solo apparenza". E a rincarare la dose ci pensa l'ex Ministro degli Interni Roberto Maroni: "La scelta della fiducia è un abuso perchè impedisce al Parlamento di fare il proprio lavoro e alla Lega Nord di esporre le proprie ragioni". Enzo Raisi, deputato di Futuro e Libertà, ha sottolineato che "il governo non ce la farà mai a fare una vera riforma delle liberalizzazioni" e questo perché le pressioni e gli interessi delle Lobby sono enormi. "Parlo anche dei miei colleghi parlamentari, basti pensare che il 46 per cento di loro è iscritto a un ordine o a un'associazione professionale e quindi in qualche modo rappresenta delle lobby" ha concluso Raisi.

Le novità apportate dalla Commissione Industria- Rispetto alla formulazione originaria del provvedimento, il testo uscito fuori dalla Commissione Industria di Palazzo Madama ha introdotto alcune modifiche. Sul capitolo taxi si è deciso di concedere ai sindaci, e non più all'Autorità dei trasporti, il potere di concedere o meno nuove licenze; l'Autorità, da canto suo, sarà chiamata solamente a dare pareri non vincolanti che, se disattesi, potranno essere impugnati davanti al Tar. Il quorum di abitanti necessario per aprire una farmacia passa a 3.300. Disposte alcune agevolazioni per i clienti di istituti bancari e assicurativi. Nuove norme per i professionisti, che non saranno obbligati a stilare un preventivo scritto. La protezione civile, infine, non si occuperà più di grandi eventi.

17.06: Il Senato approva-  L'Assemblea di Palazzo Madama ha votato la fiducia al maxiemendamento con  237 voti favorevoli, 33 contrari e 2 astenuti. Nessuna sorpresa, quindi, rispetto ai pronostici della vigilia.

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