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Letta: “Non è il governo che volevo, ma io sto dando il sangue”

Il premier, alla Festa del Pd a Genova, assicura: “Farò di tutto per evitare l’aumento dell’Iva. La Service Tax sarà equa”. E quando Napolitano scioglierà le Camere, ha aggiunto, “farò campagna elettorale per un governo di centrosinistra”.
A cura di Biagio Chiariello
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"A questo governo sto dando tutto, il sangue e l'impegno, ma non è il governo per cui ho fatto la campagna elettorale". Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, alla Festa del Pd a Genova. Quando Napolitano scioglierà le Camere, ha aggiunto, "farò campagna elettorale per un governo di centrosinistra". E ammette: "Le ultime elezioni non le abbiamo vinte. E questa legge elettorale non consente a nessuno dei tre poli di governare da solo". Insomma, le larghe intese, ha ricordato Letta sono "una situazione straordinaria". Poi, parlando dell'abolizione della tassa sulla prima casa: "Noi nel nostro programma elettorale avevamo la riforma dell'Imu. Rivendico il fatto che quanto raggiunto nel Consiglio dei ministri è un accordo che, per la parte che scatterà dal 2014, è esattamente quello per il quale il Pd ha fatto campagna e ha chiesto i voti", ha aggiunto. E poi la promessa: "Farò di tutto per evitare l'aumento dell'Iva". Letta ha anche assicurato che la Service Tax "sarà più bassa della somma di Imu e Tares e rispetterà criteri di equità e progressività".

Il premier ha continuato a difendere, davanti a militanti e simpatizzanti, l'operato del Governo: "Non è solo il governo dei compromessi e dei rinvii come dicono alcuni detrattori, questi quattro mesi di governo stanno cambiando l'Italia molto più di quanto si pensi". Un esempio su tutti, è nominato da Letta: "La mia scelta, fatta in solitudine, di Cecile Kyenge al ministero della Integrazione sta cambiando il Paese". E' stata una scelta "necessaria per combattere il razzismo di ritorno" che c'è nel nostro Paese, ha sottolineato.

Sul futuro del suo governo pendono però le vicende giudiziarie di Berlusconi: "La risposta è molto semplice: io non credo ci siano molti margini, la separazione tra il piano politico e giudiziario è necessario", dice il premier.  E ha aggiunto: "Se il governo si mettesse ad occuparsi di altre questioni non farebbe il suo dovere. Il governo non ha nulla a che fare con le competenze della Giunta. Chi crea connessioni improprie dovrà spiegare ai cittadini il senso di queste relazioni pericolose". Sulla riforma della giustizia, ha detto: "Discuteremo. Io penso a riforme per i cittadini".

 Nel suo intervento alla Festa del Pd il premier è tornato anche a criticare l'attuale legge elettorale. "Noi – ha spiegato – dobbiamo ricreare l'agibilità del campo da gioco con la riforma della legge elettorale. Il Porcellum è il diavolo tentatore, ma noi non dobbiamo farci tentare. Noi siamo in questo casino perché abbiamo questa legge elettorale e due Camere con gli stessi poteri".

"L'unità interna è fondamentale: il Pd deve fare il congresso, un bel congresso, ma in cui alla fine siamo tutti uniti con Pd forte", ha dichiarato Enrico Letta. Parlando poi di Renzi: "Sbaglia chi pensa di spaccare il Pd tra un pisano e un fiorentino perché io ho intenzione di svolgere il mio compito per fare il Pd più unito e più grande e capace di vincere la prossima volta senza nuove larghe intese".

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